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STOP ALL’IMMISSIONE SUL MERCATO DI 850 TONNELLATE DI KIWI DALLA NUOVA ZELANDA VENUTI A CONTATTO CON IDROCARBURI: A BLOCCARLE, L’AGECONTROL SPA DELL’AGEA

Stop ad una partita di 850 tonnellate di kiwi provenienti dalla Nuova Zelanda: a bloccarle, l’Agecontrol spa, la società detenuta al 100% da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), che effettua, tra gli altri, i controlli sui prodotti ortofrutticoli freschi (obbligatori per import-export e a campione per il mercato interno), che, nei giorni scorsi, ne ha imposto la “non conformità all’immissione sul mercato”. In particolare, la partita di kiwi era arrivata in Italia attraverso la nave oceanica “Whitney Bay”, attraccata al porto di Bergeggi (Genova), e dal controllo obbligatorio espletato dagli ispettori di Agecontrol, è risultato che una parte dei kiwi, importati dalla “Zespri International Europe”, manifestava problemi legati a uno sversamento di gasolio nelle stive della nave.

Allo sbarco, le 850 tonnellate di kiwi interessate dal problema sono state collocate in due celle distinte della Reefer Terminal per consentire ulteriori accertamenti. Al semplice ingresso nelle celle in questione, gli ispettori Agecontrol hanno percepito un forte odore di idrocarburi. Data la delicatezza della situazione, è stato deciso di separare la frutta dagli imballaggi che erano stati impregati dal gasolio, ma anche dopo alcuni giorni nelle celle di conservazione si percepiva un odore evidente, seppure attenuato rispetto a quello iniziale. In assenza di una normativa certa in fatto di inquinamento da idrocarburi per i prodotti ortofrutticoli, si è proceduto comunque ad effettuare analisi chimiche che hanno confermato, anche se in misura non consistente, la presenza di sostanze legate ai vapori degli idrocarburi.

A conclusione della procedura, gli ispettori Agecontrol hanno notificato la “non conformità” della merce con la quale si “rifiutava” l’ingresso della stessa nel nostro Paese anche solo per l’odore anomalo che, dalla normativa, risulta comunque fattore limitante per la commercializzazione. Le 850 tonnellate di kiwi in questione sono comunque rimaste stivate nei magazzini in attesa di smaltimento, dopo la conclusione dell’ambito di competenza di intervento di Agecontrol.

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