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STOP “CAFFEINA SICURA”, “PROPRIETÀ IDRATANTI” E GOMME DA MASTICARE CHE SOSTITUISCONO LO SPAZZOLINO: L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO TIRA LE ORECCHIE A COCA COLA E PERFETTI, 180.000 EURO DI MULTA PER PUBBLICITÀ INGANNEVOLE

Non Solo Vino
Coca Cola

Addio “caffeina sicura”, “proprietà idratanti” e gomme da masticare che sostituiscono dentifricio e spazzolino: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tira le orecchie alla Coca Cola e alla Perfetti Van Melle (leader dei chewingum in Italia), accusate di aver promosso i propri prodotti sul mercato facendo ricorso a dosi massicce di pubblicità ingannevole. I fatti, come racconta “Il Fatto Quotidiano”, risalgono alla fine dell’inverno scorso, quando il Garante, su segnalazione dello Sportello del Consumatore, aveva comunicato alla multinazionale di Atlanta l’apertura di un procedimento per pratiche commerciali scorrette e pratiche commerciali ingannevoli (articoli 20 e 21 del Codice del Consumo).
Al centro dell’indagine il contenuto di un opuscolo, pubblicato in allegato ad un diffuso settimanale nazionale, e che non leggeremo più nelle prossime edizioni di pubblicazioni del genere: stop alla “caffeina sicura” e alle sperticate lodi alle proprietà idratanti della bibita, altolà ai riferimenti che accostano questo tipo di prodotti alla frutta o alla verdura. L’accento andrà messo piuttosto sul contenuto di zuccheri e sul numero di calorie, indicando tra l’altro al tempo stesso quale sia la quantità consigliata di zucchero che un organismo può assumere nel corso della giornata.
Ma il Garante non ha risparmiato neanche le gomme da masticare , nello specifico quelle (prodotte dalla Perfetti Van Melle) che, assicurava la campagna pubblicitaria, potevano sostituire dentifricio e spazzolino. Quasi 180.000 euro di multa, nel complesso, considerata anche la posizione dominante ricoperta da Perfetti sul mercato italiano: perché le gomme incriminate aiutano sì a fermare gli acidi della placca, ma non sono fatto sostitutive di una corretta igiene orale. Un messaggio talmente sbagliato, per l’Authority, da meritare una sanzione esemplare.

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