Nella stagione di raccolta del tartufo, che, nei territori più vocati d’Italia, da Alba (dove la quotazione ufficiale del tartufo bianco è di 5.000 euro al kg, secondo il Borsino del Tartufo al 23 novembre, e la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” si chiuderà l’8 dicembre) alle Crete Senesi, da San Miniato ad Acqualagna, da Città di Castello a L’Aquila, proseguirà fino al nuovo anno, per la gioia dei gourmet che decideranno di portarlo in tavola nelle ormai prossime festività, arriva una curiosità novità, ma il cui obbiettivo, evidentemente, è quello di salvaguardare e tramandare alle nuove generazioni un’arte che è anche riconosciuta Patrimonio Unesco: la cerca del tartufo, vero e proprio rito svolto in simbiosi tra il tartufaio e il suo fedele cane, diventa uno sport, praticato dagli studenti nelle ore di educazione fisica. È l’idea del progetto nato dalla collaborazione tra la Scuola Majella Tartufi di Sulmona, specializzata nell’addestramento di cani da tartufo, e l’Istituto Agrario Arrigo Serpieri di Avezzano. “Siamo impegnati in questo progetto con una delle nostre classi - hanno spiegato, a WineNews, Fausta Pezzi e Domenico Marinucci, professori dell’Arrigo Serpieri, dalla “Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo”, di scena nei giorni scorsi, a L’Aquila, organizzata dalla Regione Abruzzo, con l’assessorato all’Agricoltura, e da l’Azienda regionale attività produttive (Arap) - una volta a settimana gli studenti vanno a fare cerca del tartufo con Scuola Majella Tartufi, svolgendo quella sana attività fisica che è camminare in cerca del tartufo guidati dai cani addestrati e vengono anche svolte delle gare su chi trova più tartufi in meno tempo”. “Ci sono tanti giovani che in Abruzzo stanno o vogliono intraprendere l’attività di raccolta dei tartufi, raccogliendo spesso il testimone dai genitori- ha osservato Luigi Di Bacco, fondatore Scuola Majella Tartufi - ed è dunque importante garantire nelle scuole una formazione adeguata, nel rapporto con l’ambiente e con il cane, che è il migliore amico, il fedele compagno di avventure di noi tartufai”.
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