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STUDI & ALIMENTARE - CAFFE’ NEI SUPERMERCATI: 1 SU 3 HA DEI DIFETTI DI AROMA

Digestivo, corroborante, ma ... spesso deludente. Il caffé della moka di casa, o dalle cialde e capsule delle macchine automatiche in ufficio, lascia spesso in bocca sensazioni di terra, muffa, medicinali, legno marcio, tutt’altro che piacevoli. Perché un terzo dei caffé comprati al supermercato presenta difetti aromatici senza però alcun allarme-salubrità, secondo un’indagine - la prima ricerca chimico-sensoriale condotta in Italia - di Absis Consulting, spin-off accademico dell’Università di Udine, sui principali marchi presenti nella distribuzione moderna, in totale 26 diversi prodotti tra quelli a marchio (della catena di distribuzione moderna) e di marca.

Il prezzo del caffé macinato o in cialde e in capsule non aiuta poi il consumatore nella scelta: sugli scaffali ci possono essere prodotti di buona qualità venduti a prezzi contenuti e, all’opposto, prodotti di scarsa qualità che si fanno pagare invece molto bene. “Neppure la fama del marchio - conferma il curatore della ricerca e professore di Analisi sensoriale in diverse università italiane, Luigi Odello - risulta una garanzia. Alcuni prodotti molto pubblicizzati escono bene dallo studio, altri decisamente meno, e lo stesso succede a livello di prodotti a marchio”.

Insomma, sul mercato c’é di tutto e di più. Il consumatore può godere di caffé interessanti spendendo poco, ma occorre che li sappia scegliere. Come? “Affidandosi soprattutto ai propri organi di senso, affinando la propria capacità di discriminare la qualità secondo i diversi marchi in commercio - conclude Odello - perché purtroppo non esistono altri indicatori alla portata del consumatore per scovare questi difetti che derivano da una cattiva selezione della materia prima, il caffé verde, e non nella tostatura”.

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