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SU TAVOLA 7 ITALIANI SU 10 PANE DEL FORNAIO. 9 SU 10 LO MANGIANO TUTTI I GIORNI, 97% LO PREFERISCE FRESCO

Trionfa in tavola il pane artigianale del panifico: sette italiani su dieci scelgono il classico fornaio: canale d'acquisto privilegiato dal 72,7% del campione. Nove su dieci poi, lo mangiano regolarmente tutti i giorni perché ne amano il gusto (45,3%) e lo considerano un piacere (39,5%). Emerge da un sondaggio dell'istituto Swg, commissionato dalla Federazione Italiana Panificatori, per promuovere la Festa del Pane, il 25 maggio in tutt'Italia che ha come social-sponsor l'Unicef.

Si preferisce il panificio per la bontà del pane nella metà dei casi (49,1%), oppure per la qualità e comodità dell'esercizio (38,5% ciascuna), per la varietà dei prodotti (13,4%), per abitudine (12,7%) o per la cortesia del rivenditore. Il pane artigianale è, secondo gli italiani, soprattutto più fresco (86,2%), ma anche più buono (84,4%), più sano (75,3%) e genuino (73,9%), più sicuro, nutriente e leggero. Il 97% lo preferisce quasi sempre fresco: i due terzi lo comprano tutti i giorni, mentre c'é anche chi lo acquista almeno tre volte alla settimana. Negli altri giorni si consuma in genere il pane dei giorni precedenti (60,9%) oppure quello congelato in casa (il 28% degli intervistati). Il consumo avviene in prevalenza durante i pasti (60,8%), anche se il 22,4% ne fa uso nel corso dell'intera giornata. La percentuale di quanti lo mangiano anche da solo è del 29,1%. Tra i cosiddetti 'concorrenti' i più diffusi sono i crackers (33,2%), seguono il pancarré (24,1%) e i grissini (24%). Ma quasi un quinto degli italiani (18,9%) non utilizza nessuna alternativa. Un'analisi dettagliata per sesso, età, residenza mostra poi il particolare gradimento delle donne, mentre i giovani, a sorpresa, sono quelli che lo comprano tendenzialmente tutti i giorni (il 73,6% tra i 18 e i 24 anni). Più prevedibile, invece, che a comprare questo alimento tutti i giorni siano gli italiani con famiglie numerose (l'80,5% delle famiglie con 5 persone, mentre i single si riforniscono più di rado (appena il 28% di acquirenti quotidiani e il 30,1% che compra il pane meno di due volte a settimana). Per aree geografiche è il Sud a privilegiarne l'acquisto, mentre al Nord si usa di più congelarlo. I consumatori quotidiani, come pure coloro che comprano il pane tutti giorni, sono più frequenti nel Centro Sud che al Nord. L'acquisto nei panifici artigianali si intensifica nei centri minori.

Quanto al settore in cifre. Attualmente sono circa 23.000 i forni artigianali riuniti nella Federazione Italiana Panificatori, mentre a circa 150 ammontano quelli industriali. La produzione annua è di 3,2 milioni di tonnellate e il fatturato annuo ammonta a 5,681 miliardi di euro. Il numero degli occupati è di 250.000 unità mentre nell'indotto sono impiegati in 200.000. Il consumo giornaliero di pane è in media di 160 grammi pro-capite con forti differenze locali dai più di 200 in Puglia agli 80 del Veneto.

La curiosità - E' boom per pane

legato alla tradizione


Si riscoprono le ricette, i metodi di preparazione e gli ingredienti del territorio e si moltiplica la domanda di pani identificati nel nome dal luogo di provenienza: da Lariano a Terni, da San Gaudenzio a Laterza, da Pontremoli a Borgopace. E' quanto emerge da un'indagine della Coldiretti, svolta sulla base dell'albo nazionale dei prodotti tradizionali censiti dalle regioni, che individua la presenza di ben 44 prodotti, ottenuti secondo tecniche rimaste inalterate nel tempo, in cui al nome pane è aggiunta la specifica del luogo di origine. Se in termini complessivi si registra una diminuzione del consumo di pane da parte degli italiani, ad aumentare - sostiene la Coldiretti - è l'interesse dei consumatori per i pani tradizionali legati al territorio che acquisiscono peraltro crescenti riconoscimenti a livello nazionale e comunitario, dove sono state già protette dalle imitazioni la coppia ferrarese Igp, il pane casereccio di Genzano Igp e il pane di Altamura Dop e a breve anche il pane di Matera Igp. Nel 2004 - precisa la Coldiretti - gli italiani hanno acquistato per il consumo familiare 1.046.251 tonnellate di pane (il 3% in meno rispetto all'anno precedente) pagandolo 2,24 euro al chilo in media ma con una disponibilità a spendere cifre superiori per quelli con 'vocazione' territoriale. In termini di quantità il pane è nettamente preferito a tutti i possibili sostituti, dai cracker ai grissini, dai panetti al pan carré, che non superano complessivamente il 15% dei consumi in panetteria. Ma per valorizzare il pane fresco italiano, la necessità di recuperare il patrimonio di tradizioni produttive deve essere accompagnata - conclude l'organizzazione - dall'obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato per produrre la farina destinata alla panificazione, al fine di assicurare l'origine nazionale de prodotto.

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