02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

SUINI “MADE IN ITALY” IN CRISI: TRE PROSCIUTTI SU QUATTRO ARRIVANO DALL’ESTERO, AVVERTE LA CIA, CHE LANCIA ANCHE UN FORTE ALLARME. IL MINISTRO: “SUBITO UN TAVOLO TECNICO”

Sono in pericolo i maiali “made in Italy”, e soprattutto i loro allevatori: secondo la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, la suinicoltura del Belpaese è minacciata dall’estero, con una vera e propria invasione di maiali “stranieri”. L’import 2010 è stato di oltre 900.000 tonnellate - per un valore di 1 miliardo di euro - con più di 60 milioni di cosce di maiale fresche, tanto da mettere in discussione il futuro dei nostri produttori. 3 prosciutti (cotti e crudi) su 4 sono esteri, avverte la Cia. E con nomi di fantasia si cerca anche di confondere il consumatore spacciandoli per made in Italy: “prosciutto del contadino”, “prosciutto nostrano”, “prosciutto di montagna”. In questo contesto, s’inserisce l’impellente esigenza dell’etichettatura d’origine, che deve essere attuata in tempi brevi. Solo in questa maniera e con l’accordo di tutte le parti della filiera, dalla stalla alla distribuzione, sarà possibile difendere e valorizzare tutta la nostra produzione suinicola tipica e di grande qualità.

D’altra parte, il settore suinicolo nazionale subisce da anni la concorrenza dei prodotti provenienti dall’estero, di minore qualità, ma fortemente competitivi nei prezzi di produzione. In sostanza, l’Italia importa oltre il 40% del proprio fabbisogno di carne suina, proprio in assenza di qualsiasi sistema obbligatorio di indicazione della provenienza, che informi il consumatore rispetto al luogo di produzione e macellazione delle carni. Ma sono anche altri i gravi problemi che condizionano pesantemente i nostri allevatori: elevati costi produttivi (soprattutto i mangimi), burocratici e contributivi; prezzi alla stalla in drastico calo (ormai vicini all’euro al chilogrammo e inferiori a quelli corrisposti nel 2010); un credito che sta mettendo in grave difficoltà molte aziende. La carne di maiale, i prosciutti e i salami Dop italiani rischiano così di scomparire dalle nostre tavole, perché davanti ad una crescita record dei costi di produzione e a prezzi certamente non più remunerativi, migliaia di aziende suinicole possono chiudere definitivamente.

Per questa ragione la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, per la rassegna suinicola internazionale di Reggio Emilia, rinnova il suo appello per una nuova e più efficace politica per superare una situazione di estrema difficoltà, anche attraverso interventi per l’accesso al credito e per la ristrutturazione dei mutui in corso per le aziende suinicole in difficoltà. Il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano ha già annunciato un tavolo tecnico sul settore suinicolo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli