02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

SUITE CON CHEF E MAGGIORDOMI, BAGNI IN MARMO DI CARRARA E LENZUOLA MADE IN ITALY: HOTEL DI LUSSO? NO, SONO LE ULTIME TENDENZE CHE SPOPOLANO NEI REPARTI “VIP” DEGLI OSPEDALI AMERICANI. PER 2.400 EURO AL GIORNO E MOLTE POLEMICHE ...

E’ boom in America dei reparti per ricchissimi negli ospedali di Manhattan, come di Los Angeles o Baltimora: suite con tanto di chef che prepara gustosi risotti, assistente per il malato in livrea che funge da maggiordomo, bagni in marmo di Carrara e lenzuola italiane. Il tutto, ad esempio al New York Pesbyterian Cornell Hospital, costa circa 2.400 al dì, mentre nella stessa clinica i pazienti non facoltosi rischiano di passare la notte al Pronto Soccorso per la mancanza di letti nelle unità “normali”. Ad innescare la polemica è il quotidiano “The New York Times” che al “turismo medico” o “medicina di lusso” dedica un ampio reportage.

Al Presbyterian le stanze “speciali” sono nascoste agli occhi dei visitatori comuni, tutte al quattordicesimo piano, con vista sull’East River, cascatella nell’atrio e un pianoforte a coda. Di recente, proprio il quattordicesimo piano è stato interamente prenotato per un membro della famiglia reale saudita. Ma gli ospedali Johns Hopkins di Baltimora, il Cedars-Sinai di Los Angeles, così come il Mount Sinai ed il Beth Israel di New York non sono da meno: anche in questi grandi centri rinomatissimi per la ricerca medica, si possono trovare aree riservate ai vip, incluse le famose suite per mamme in procinto di partorire, a 3.785 dollari al giorno. In media, calcola il “The New York Times”, per gli americani essere ricoverati in una stanza nelle aree di lusso costa 1.500 dollari al giorno con punte chiaramente più alte, mentre per gli stranieri che decidono di farsi operare o seguire in una di queste cliniche il costo sale a 4.500 dollari. I critici osservano come questi stessi ospedali stiano protestando contro i prossimi tagli alla Sanità, sottolinenando il loro ruolo di “centri al servizio dei poveri e dell’avanzamento della ricerca”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli