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COMMERCIO

Sulla Place de Bordeaux arriva il primo spagnolo: Telmo Rodriguez. E tanti italiani

Nel sistema distributivo bordolese anche Masseto, Ornellaia, Solaia, Cervaro della Sala, Tignanello, Luce, Bibi Graetz, Petrolo e Giovanni Rosso

Per alcuni è un modello desueto, ma La Place de Bordeaux, il complesso sistema distributivo che mette insieme Chateaux, négociant e wine merchant di tutto il mondo, su cui poggia la commercializzazione dei vini di Bordeaux sin dal XVII secolo, dimostra di essere ancora utile, anzi utilissimo alla causa. E non solo per i vini bordolesi, ma anche per quelli - pochissimi e selezionatissimi - del resto del mondo, che negli anni hanno avuto la fortuna di entrare in quella che è la rete commerciale più antica e solida del vino.
L’apertura alle grandi etichette italiane era arrivata già nel 2008, quando 15 prestigiosi négociant di Bordeaux decisero di distribuire in tutto il mondo (ad eccezione di Italia, Usa e Canada) il mitico Masseto, con l’annata 2006, a cui si è poi aggiunto il secondo vino della tenuta, il Massetino. Anche Ornellaia, Ornellaia Bianco, Serre Nuove, Le Volte e Poggio alle Gazze, in esclusiva per Asia, Emirati Arabi, Africa e Sud America, passano per la Place de Bordeaux. Così come il Solaia, ed in piccole quantità anche il Tignanello e il Cervaro della Sala della famiglia Antinori, ma anche altre tre etichette mitiche della Toscana enoica, come il Colore di Bibi Graetz, il Galatrona di Petrolo, azienda simbolo del Val d
Arno di Sopra di Luca Sanjust e il Caiarossa.
Nel 2019, quindi, fu la volta del primo Brunello di Montalcino, con i vini di Luce della Vite, il marchio di Frescobaldi che fa da ombrello a Luce, Lucente e Luce Brunello di Montalcino, distribuiti in Asia, Africa e Medio Oriente (ad eccezione del Giappone) da 11 négociant bordolesi. Infine, solo per citare alcune delle etichette top del Belpaese presenti sulla Place de Bordeaux, il debutto del primo Etna Rosso, quello della Giovanni Rosso, storica griffe del Barolo, rappresentata da cinque dei più rinomati négociants, Joanne, Diva, Barriere Frères, Louis Vialard e Ld.

Un circolo esclusivo di cui, tra gli altri, fanno parte anche i cileni Seña e Clos Apalta di Casa Lapostolle, i californiani Opus One di Mondavi e Inglenook di Francis Ford Coppola e, da oggi, anche il primo spagnolo: YJAR, ultima creazione del vignaiolo riojano Telmo Rodriguez, autore (insieme ad altri 150 professionisti del vino iberico), nel 2016, di un Manifesto in difesa delle varietà autoctone di Spagna.

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