Il tartufo e lo zafferano potrebbero presto diventare due prelibatezze difficili da trovare sulle tavole americane: a partire dal 1 marzo le tasse Usa sulle importazioni europee di alcuni prodotti alimentari potranno subire un aumento. A lanciare l'allarme è la Coldiretti, che però sottolinea l'esistenza ancora di un piccolo spazio negoziale per evitare decisioni che rischiano di colpire gravemente settori-simbolo della qualità agroalimentare nazionale. Alcuni tipi di yogurt, formaggi fusi, paprika, carciofi sottoaceto, olive non verdi in acqua salata, pesche conservate, cicorie, mandarini ed anche capperi sono gli altri alimenti a rischio di supertassa.
Ma essere più colpiti da questa misura sarebbero proprio lo zafferano e i tartufi, le cui esportazioni verso gli Usa superano il milione di euro all'anno. Lo zafferano italiano ha una qualità unica, per ottenerne un chilo puro occorrono circa 200 mila fiori e almeno 400 ore di lavoro, e da un ettaro di terreno se ne possono produrre dai cinque a otto chili, e sono decine di migliaia i professionisti impegnati nella raccolta del tartufo e nel rifornimento a negozi, ristoranti e stabilimenti di confezionamento e trasformazione di questa specialità. Il rischio è che vengano sostituiti da scadenti prodotti di imitazione - come gli oli aromatizzati artificialmente con agenti chimici, o con prodotti come lo “zafferanone”, ossia una polvere a basso costo proveniente dall'Egitto e dalla Tunisia e ricavata da un cardo selvatico che in comune con il prezioso oro giallo ha solo il colore.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024