Pochi e pregiatissimi: i tartufi bianchi quest'anno più che mai, a causa della siccità, sono cari e con prezzi esorbitanti. Ma la storica rassegna langarola (edizione n. 73, da oggi al 26 ottobre) non dovrebbe conoscere crisi neppure questa volta: migliaia e migliaia i visitatori attesi a ottobre ad Alba. Le quotazioni toccheranno i 3.000/3.500 euro al chilo, anche se per pezzature più piccole il prezzo potrà essere più abbordabile. Ma la rassegna può soddisfare anche chi si accontenta soltanto di guardarlo, l'inimitabile Tuber Magnatum Pico, o di deliziarsi l'olfatto con l'inconfondibile aroma. E si potrà anche diventare esperti degustatori, grazie al corso breve (tre ore) "La virtù di avere naso" (il 18 ottobre, a Grinzane Cavour). Un altro corso, ma per esperti, il 18 e 19 ottobre, sempre a Grinzane Cavour: è l' iniziativa "Tartufo emozione dei sensi", creata per "chi vuole sapere tutto su profumi, sapori, colori, sensazioni tattili, caratteristiche micologiche e merceologiche dei più nobile dei funghi ipogei". Ad Alba ci sarà anche "La stanza dell'eros", che ricorda il mistero della sensualità che, a quanto si racconta, il tartufo stimola e ravviva in chi sa apprezzare il suo aroma. La Fiera del Tartufo di Alba chiuderà il 26 ottobre, con un gran finale, l'Asta Mondiale del Tartufo, nel castello di Grinzane Cavour, collegato via satellite con New York e Las Vegas.
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