Entra nel vivo, la stagione del Tartufo Bianco, il più prezioso frutto del bosco, e le quotazioni iniziano a crescere, sebbene ancora lontane dall’annata 2017, particolarmente avara, quando si raggiunsero anche i 6.000 euro al chilo. Ad Alba, per esempio, dove è in corso l’edizione n. 88 della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 88 (fino al 25 novembre), la più importante del settore, e in attesa dell’Asta Mondiale del Tartufo al Castello di Grinzane Cavour e in collegamento come sempre con Hong Kong (e con il titolo di “Ambasciatore del Tartufo Bianco d'Alba nel Mondo” che quest’anno andrà allo chef del tristellato Da Vittorio di Brusaporto, Enrico Cerea, ndr), i prezzi (per una pezzatura media di 20 grammi), sono già arrivati a 3.500 euro al chilo, rispetto ai 2.500 di inizio stagione, secondo il “Borsino del Tartufo”, mentre nelle Marche, dove si è aperta la Fiera Fiera Nazionale del tartufo Bianco n. 53 di Acqualagna (28 ottobre-11 novembre), si va dai 2.400 ai 2.900 euro al chilo.
All’appello, solo per citare le “capitali” del tartufo bianco italiano, mancano l’Umbria, con con la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco n. 39 di Città di Castello (1-4 novembre), e la Toscana, dove saranno protagonisti i territori delle Crete Senesi, con la Mostra Mercato del Tartufo Bianco che dal 1985 prende vita a San Giovanni d’Asso, oggi fuso con Montalcino, terra del brunello (di scena il 10-11 ed il 17-18 novembre), e con la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, di scena negli stessi giorni (per proseguire anche il 24-25 novembre, ndr). Con il territorio pisano che, intanto, si è portato avanti, nei giorni scorsi, dove una delegazione guidata dal sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, ha donato un prezioso tartufo bianco al fuoriclasse della Juventus Cristiano Ronaldo, che avrebbe decisamente apprezzato sottolineandone il profumo.
“La città dove fu trovato il tartufo più grosso del mondo (2,5 kg nel 1954 donato al presidente Usa, Samuel Truman) per il più grande calciatore del mondo”, ha detto il sindaco, che ha omaggiato anche il centrocampista bianconero Miralem Pjanic ed il ds Fabio Paratici.
Intanto, ad Alba, si pensa al futuro, e ad un piano per salvare le tartufaie naturali. Alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in programma fino al 25 novembre, una quota di ogni iniziativa a pagamento andrà ad alimentare un fondo per la tutela dell’ambiente tartufigeno. Il progetto, varato qualche anno fa da ente Fiera del Tartufo e Centro Nazionale Studi Tartufo, trova così nuovo impulso.
“In Italia la produzione complessiva di tartufi ha avuto negli ultimi anni un calo del 20%, mentre la richiesta è crescente - osserva Antonio Degiacomi, presidente del Centro Studi -poiché, almeno fino a oggi, la coltivazione è impossibile, si devono salvaguardare gli ambienti dove si formano i tartufi. Va quindi scongiurato l’abbattimento degli alberi “da tartufo”, altre ne vanno piantati. Servono ordinanze dei Comuni - prosegue Degiacomi - ma soprattutto dialogo tra proprietari di terreni e cercatori di tartufi”. Quest’anno sono già 6 le tartufaie ripristinate grazie alla campagna di crowdfunding.
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