L’estate sta finendo e, al di là di banali citazioni canore, le campagne vivono il momento di maggior fermento dell’anno e, con la vendemmia che entra nel vivo nei territori più prestigiosi della viticoltura italiana, anche il mondo dei tartufai scalda i motori, a partire proprio dalle terre in cui nascono i due alfieri del vino italiano: da una parte, il Tartufo Bianco di Alba, star gastronomica del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato, dal 2014 Patrimonio Unesco, dove nascono Barolo e Barbaresco, dall’altra, il Tartufo Bianco delle Crete Senesi, che ha il suo cuore pulsante produttivo a San Giovanni d’Asso, da qualche anno nel Comune di Montalcino, casa del re del Sangiovese, il Brunello. Di fronte, una raccolta ancora in stand by, con la siccità dei mesi estivi che sta ritardando la stagione, ma anche qualche buon segnale, che arriva soprattutto dal Piemonte, dove sabato inizia ufficialmente la ricerca (consentita fino al 31 gennaio), aspettando la Fiera Internazionale del Tartufo di Alba n. 89, che torna , declinando il tema “In equilibrio perfetto”, dal 5 ottobre al 24 novembre, con un protagonista assoluto: l’uovo.
Difficile fare previsioni, specie dopo annate come “la 2017 e la 2018, annate opposte come quantità, qualità della raccolta e prezzi, che - spiega a WineNews Antonio Degiacomi, presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo - ci hanno dimostrato come le quotazioni siano quasi direttamente proporzionali alle precipitazioni. Bisogna essere prudenti, ma le precipitazioni primaverili ed i temporali di luglio e agosto fanno ben sperare. La nostra attenzione, vista l’imprevedibilità dell’andamento climatico, è soprattutto nella manutenzione delle tartufaie, insieme alle associazioni dei trifulau, ed in una sempre maggiore attenzione per l’ambiente. E poi c’è tanto lavoro da fare in termini di promozione e valorizzazione dell’Alta Langa, collaborando sia con il mondo della ristorazione che con il Consorzio delle bollicine guidato da Giulio Bava, che ha sempre mostrato una grande sensibilità per il nostro mondo (appuntamento a “Cheese”, il 22 settembre, alla Lounge Alta Langa per l’analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba). Ma saremo anche alla “Vendemmia di Montenapoleone”, a Milano (con un percorso sensoriale sul Tartufo di Alba di scena l’8 ottobre a “Casa Vendemmia”, ndr), per raccontare ai consumatori le peculiarità del Tartufo di Alba”.
L’impatto della siccità si fa sentire, invece, nelle Crete Senesi, con “un settembre che sembra agosto, ed i temporali estivi che non bastano a mitigare le ondate di calore, che ci fanno sinceramente preoccupare”, dice a WineNews Paolo Valdambrini, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi e voce delle Crete Senesi, dove la raccolta è già iniziata , non solo per i professionisti, ma anche per gli appassionati, con la “Caccia al Tartufo” organizzata tra le colline della Val d’Orcia da Castiglion del Bosco, griffe del Brunello e hotel di lusso, fondato da Massimo e Chiara Ferragamo. “È ancora presto per dire che annata sarà, sia a livello qualitativo che quantitativo. Ho comunque fatto qualche calcolo, alla fine non sarà un’annata drammatica, come la 2017, quando i tartufi scarseggiavano ed i prezzi erano dai 4.500 ai 6.000 euro al chilo, ma non sarà nemmeno un’annata come la 2018, quando si trovavano ovunque ed i prezzi erano bassi, più probabile una via di mezzo, sperando nella qualità, che è il punto di forza del nostro territorio”.
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