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TARTUFO, L’ALLARME DEI CERCATORI SENESI: “RISCHIO L’ESTINZIONE”. ATTESA IN TOSCANA PER L’ASTA INTERNAZIONALE DI FIRENZE. ALLA CAMERA DEI DEPUTATI SI FA STRADA UNA LEGGE CHE METTE A RISCHIO LA QUALITÀ DEL PRODOTTO

Nel “fosso Mabbione” e nelle albe nebbiose dei “calanchi” il fermento è già alto: gli oltre 300 tartufai senesi sono all’opera in vista della Mostra del Tartufo Bianco delle Crete e dell’Asta del Tartufo via satellite (1 novembre nel Castello di Cafaggiolo, alle porte di Firenze). Ma l’agitazione nasce soprattutto guardando a Roma, dove la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sta dibattendo la nuova proposta di legge sul Tartufo: proposta indecente nei contenuti attuali, secondo i cercatori toscani, che lanciano chiaro l’allarme: “così rischiamo l’estinzione, e con noi la genuinità del prodotto garantito”.

Gianfranco Berni, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, punta il dito contro l’ipotesi di modifica alla legge 752/85, attualmente vigente, soprattutto per due motivi: “si vuol equiparare attività tartufigena ed attività agricola; è assurdo - dice - la “cerca” dei tartufi è un’arte, ha regole e saggezze tutte particolari. Attualmente è consentita liberamente in boschi e terreni non coltivati, ma se questo non sarà più possibile scomparirà la tradizione dei tartufai, di cui la nostra terra è ricca da sempre”. I cercatori senesi sono pronti ad attutire il colpo: da quasi 30 anni gestiscono una riserva tartufigena di 60 ettari. Ma non tollerano che si voglia disconoscere le specificità di un’attività che nel loro sodalizio accomuna oggi oltre 300 persone: “il tartufaio è la prima garanzia contro le contraffazioni - afferma Berni - ma la nuova legge introduce l’autofattura. Mi auguro che non passi, sarebbe veramente un disastro. Chi mette in commercio il tartufo non sarebbe più tenuto a garantirne l’origine, il tartufo estero potrebbe essere spacciato per il nostro”: Un paradosso, sottolineano nella terra più ricca di denominazioni d’origine: “si parla tanto di tracciabilità e tutela delle tipicità, e poi si consente il caos su un prodotto come il tartufo?”.

I tartufai senesi sono intanto all’opera la Mostra del Tartufo Bianco (8/9 e 15/16 novembre), per il progetto per la creazione del primo Museo nazionale del Tartufo, per la consegna del premio “Tartufo per la pace”. Alla vigilia, i “diamanti bianchi” di crete e calanchi sono attesi anche all’Asta internazionale del 1 novembre al Castello di Cafaggiolo (Firenze): in collegamento via satellite, con i ristoranti “Le Cirque” (New York) e “Valentino” (Los Angeles), saranno battuti pezzi rigorosamente toscani, con devoluzione del ricavato all’Ospedale pediatrico di Firenze. Ed i cercatori senesi vogliono assicurare all’evento una degna scorta.

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