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TATTILE, DEDICATO AI SENSI E TUTTO ARTIGIANALE: E’ IL NUOVO LOOK DE “LE CALANDRE”, PENSATO AD HOC PER LE NUOVE GENERAZIONI E IDEATO “SU MISURA” DAI FRATELLI ALAJMO

Massimiliano Alajmo la chiama “sala da cucina” e non da pranzo, un vezzo che racchiude la filosofia del giovane cuoco padovano, 3 stelle Michelin e uno dei 50 cuochi più rappresentativi al mondo. Con questo stesso spirito ha deciso di cambiare look al suo ristorante, “Le Calandre” di Sarmeola di Rubano (Padova), “trasferendo la ricerca maniacale dell’ingrediente in cucina anche nella sala. Tutto è stato disegnato da noi - spiega insieme al fratello Raffaele - tavoli, lampade, calici, utilizzando artigiani veneti, emiliani e toscani”. Preso atto che “c’é stato un cambio generazionale della clientela”, i fratelli Alajmo hanno reso il loro spazio semplice, con ricette e ambiente basate sulla tattibilità, anche degli strumenti, ma soprattutto sui sensi. E così, ad esempio, da un frassino olivato normanno, vecchio di 180 anni, sono stati ricavati i tavoli delle due sale, che non vengono ricoperti con la tovaglia: “abbiamo preferito evidenziare un aspetto tattile, lasciando il legno a diretto contatto con le mani del cliente”. Ai lampadari, che fanno occhiolino al passato, con il “cappello” delle cucine d’un tempo, la lampadina é avvolta da un involucro che richiama un guscio d’uovo mozzato in cima. Il menù, come sempre, si affida alle esigenze gustative-sensoriali perché, dice Massimiliano “la vera gastronomia è l’emozione”.

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