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CLASSIFICHE

Taurasi “Coste” 2016 è il “Best Italian Wines” 2023 per Ian D’Agata. Planeta e Tua Rita cantine top

Il vino prodotto dalla famiglia Lonardo conquista la vetta davanti al Barolo “Monfortino” Riserva 2019 di Giacomo Conterno (99 punti)
ARGIANO, BAROLO, BEST ITALIAN WINES OF 2023, BRUNO GIACOSA, CONTRADE DI TAURASI, GIACOMO CONTERNO, IAN D'AGATA, PLANETA, QUINTARELLI, TUA RITA, WINE OF THE YEAR, Italia
Il wine writer italo-canadese Ian D’Agata

Annata che vince non si cambia e così anche nel 2023, esattamente come l’anno precedente, è la vendemmia 2016 ad esprimere il miglior assaggio nella classifica “Best Italian Wines of 2023” di Ian D’Agata, wine writer tra i più esperti e che vanta una grande conoscenza del vino italiano, già firma di testate come “Decanter” e “Vinous” ed oggi editor-in-chief “TerroirSense Wine Review” e presidente “TerroirSense Academy”.
Se nel 2022 furono Barolo e Brunello di Montalcino a dividersi la poltrona di miglior vino, quest’anno al vertice del “Wine of the year” c’è una sorpresa che arriva dal Sud Italia, e precisamente dalla Campania, ovvero il Taurasi “Coste” 2016 di Contrade di Taurasi prodotto dalla famiglia Lonardo, realtà a conduzione familiare che conta 5 ettari e presente sul mercato dal 1998. Il Taurasi “Coste”, vino 100% Aglianico, è nato con le uve raccolte nella sola località Costa a Taurasi (Avellino) ed è il “cru” dell’azienda con una produzione limitata a 1.300 bottiglie. Si tratta dell’unico vino a cui Ian d’Agata ha assegnato il massimo dei voti.
La Sicilia, insieme alla Toscana, possono festeggiare anche un altro riconoscimento prestigioso, ovvero il “Winery of the year 2023”, il premio assegnato da Ian d’Agata alle migliori cantine che ha visto primeggiare due importanti realtà vinicole come Tua Rita e Planeta.
Tua Rita, azienda di Suvereto in Val di Cornia, tra il Mar Tirreno e le Colline Metallifere, è nata nel 1984 per volere di Rita Tua e Virgilio Bisti, che trovarono, in questo angolo di Toscana, il posto dove vivere a contatto con la natura. La passione per i frutti di questa terra, però, in primis l’uva, ha portato la coppia a trasformarsi in viticoltori, seguiti fin dall’inizio dall’enologo Luca D’Attoma. Planeta, guidata da Alessio Planeta (già enologo dell’anno 2023 per la celebre rivista americana Wine Enthusiast), è una delle più brillanti realtà d’Italia che tocca tutti i territori più importanti della Sicilia enoica, da Vittoria a Noto, dall’Etna a Menfi ed a Capo Milazzo, diventando anche riferimento dell’accoglienza, in Sicilia, con realtà come La Foresteria a Menfi, Palazzo Planeta a Palermo (e non solo) con un forte impegno verso la sostenibilità.
Tornando ad i punteggi del “Wine of the Year”, ad un passo dalla perfezione, con 99 punti, c’è un vino abituato a stare ad i piani delle classifiche, ovvero il Barolo “Monfortino” Riserva 2019 di Giacomo Conterno che precede un “tridente” (98 punti), composto dal “Redigaffi” 2021, Igt prodotto in Toscana da Tua Rita che ha realizzato un Merlot in purezza diventato presto un “cult; dal Barbaresco “Rabajà” 2019 di Bruno Giacosa, altro nome simbolo del Piemonte enoico e dall’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Quintarelli, cantina veneta tra le più iconiche del mondo del vino. Questo il podio scelto dal critico italo-canadese mentre, scendendo di un gradino, a 97 punti troviamo il Barolo “Bussia Romirasco” 2019 di Aldo Conterno; l’Aglianico del Taburno “Vigna Cataratte” Riserva 2018 di Fontanavecchia; il Venezia Giulia Ribolla Gialla 2013 di Gravner; l’Amarone della Valpolicella “Campolongo di Torbe” 2016 di Masi; il Ribolla Gialla “Pettarin” 2020 Friuli Colli Orientali di Miani. A 96 punti il “Solengo” Igt di Argiano (cantina dell’imprenditore brasiliano André Santos Esteves, e guidata da Bernardino Sani che con il Brunello di Montalcino 2018 ha conquistato il “Wine of The Year” di Wine Spectator); il Barolo “Cannubi” 2019 di Arnaldo Rivera; il “Pietra Marina” Etna Bianco Superiore 2018 di Benanti; il Barolo “San Lorenzo di Verduno” 2019 di Diego Morra; il Passito di Pantelleria “Ben Ryé” 2019 di Donnafugata; il “Coda di Volpe Sannio” 2022 di Fattoria La Rivolta; il Barbaresco Riserva “Rabajà” 2016 di Giuseppe Cortese; il Barbaresco Riserva “Camp Gros Martinenga” 2016 di Marchesi di Gresy; il Venezia Giulia “Jakot” 2018 di Radikon; il Barbaresco “Montefico” 2017 di Roagna.

Focus - I “Best Italian Wines of 2023” di Ian D’Agata, da 100 a 96 punti

Contrade di Taurasi - Taurasi “Coste” 2016 - 100

Giacomo Conterno - Barolo “Monfortino” Riserva - 99

Tua Rita - “Redigaffi” 2021 - 98

Bruno Giacosa - Barbaresco “Rabajà” 2019 - 98

Quintarelli - Amarone della Valpolicella Classico 2015 - 98

Aldo Conterno - Barolo “Bussia Romirasco” 2019 - 97

Fontanavecchia - Aglianico del Taburno “Vigna Cataratte” Riserva 2018 - 97

Gravner - Venezia Giulia Ribolla Gialla 2013 - 97

Masi - Amarone della Valpolicella “Campolongo di Torbe” 2016 - 97

Miani - Ribolla Gialla “Pettarin” 2020 Friuli Colli Orientali - 97

Argiano - “Solengo” - 96

Arnaldo Rivera - Barolo “Cannubi” 2019 - 96

Benanti - “Pietra Marina” Etna Bianco Superiore 2018 - 96

Diego Morra - Barolo “San Lorenzo di Verduno” 2019 - 96

Donnafugata - Passito di Pantelleria “Ben Ryé” 2019 - 96

Fattoria La Rivolta - “Coda di Volpe Sannio” 2022 - 96

Giuseppe Cortese - Barbaresco Riserva “Rabajà” 2016 - 96

Marchesi di Gresy - Barbaresco Riserva “Camp Gros Martinenga” 2016 - 96

Radikon - Venezia Giulia “Jakot” 2018 - 96

Roagna - Barbaresco “Montefico” 2017 - 96

“Winery of the year” 2023 di Ian D’Agata

Tua Rita (Toscana)

Planeta (Sicilia)

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