Chissà se Roberto Bonetti, cioccolatiere che nel nel 1959 creò un piccolo laboratorio, a Cremona, poi diventato un colosso mondiale come la Witor’s, e che nel 1962 inventò il celeberrimo Boero (qualche anno dopo l’arrivo del celebre Mon Chéri della Ferrero, ndr), in “un geniale connubio tra cioccolato extra fondente, liquore e ciliegie, che risulta essere ancora oggi uno dei fiori all’occhiello di Witor’s”, come si legge sul sito dell’azienda, si sarebbe mai immaginato che il suo prodotto più famoso, sarebbe diventato alcol-free. Ma questo accade oggi, con il cambiamento dei consumi e la crescente attenzione al salutismo e alla riduzione dei consumi di alcol da parte di tutti, Gen Z e Millennials in testa, e con la maggioranza delle nuove generazioni che sembra preferire sempre più le bevande a basso o nullo contenuto di alcol rispetto a vini e liquori.
E così, strizzando l’occhio “ai “sober curious”, ragazzi che intendono restare sobri consumando mocktails in linea con l’idea di uno stile di vita migliore in ogni aspetto, dall’attività fisica a ciò che si mangia o si beve”, spiega l’azienda cremonese, “nasce il Boero Analcolico di Witor’s, un prodotto che interpreta i nuovi stili di consumo per una delle praline più iconiche del cioccolato italiano”.
“Una versione aggiornata del suo prodotto più rappresentativo - la definisce la Witor’s - una pralina che conserva tutta l’intensità e l’identità del Boero tradizionale, ma in versione senza alcol, pensata per rispondere alle aspettative di chi sceglie zero senza rinunciare al gusto”.
L’evoluzione del prodotto risponde a un obiettivo chiaro: “allargare il pubblico e creare nuove occasioni di consumo, mantenendo intatto il Dna del marchio. Il Boero Analcolico guarda al futuro senza perdere ciò che lo ha reso un’icona negli anni: qualità, carattere e una tradizione riconoscibile al primo assaggio. In un mercato in cui la domanda di prodotti “no alcol” è in forte crescita, Witor’s sceglie di rinnovare un classico senza snaturarlo, offrendo un’alternativa inclusiva che intercetta i bisogni delle nuove generazioni e di tutti coloro che cercano esperienze di gusto intense, autentiche e consapevoli”.
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