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TEMPI DI CRISI? NON PER L’EXPORT AGROALIMENTARE: + 10,3% NEL 2011 SU UN +10,5% DEL 2010. CONTINUA LA SCALATA CON UN +20% SUL 2008. ECCO LE CIFRE FEDERALIMETARE SULLE QUOTE EXPORT DEL SETTORE, DI SCENA A “CIBUS 2012” (PARMA, 7-10 MAGGIO)

Anche in tempi di crisi “good news” per l’export agroalimentare made in Italy: +10,3% nel 2011 su un +10,5% del 2010. Continua la scalata dell’industria alimentare italiana che viene da un triennio di crescita sempre a doppia cifra, e si posiziona sui 4 miliardi, ovvero del +20% al di sopra dell’ultimo anno prima della grande recessione (2008). Ecco i dati di Federalimentare sulle quote export del settore che ha una margine di crescita ancora elevato, e che sarà di scena a “Cibus 2012”, il Salone internazione dell’Alimentazione, a Fiere Parma, dal 7 al 10 maggio (info: www.cibus.it).
Una crescita, quella dell’export, che si è confermata anche a gennaio e sembra senza soluzione di continuità, non solo perché le quote export di altri Paesi come la Francia sono storicamente più elevate, ma anche perché il nostro modo di vivere (e mangiare) cresce a ritmi vertiginosi in tutto il mondo e, sorprendentemente, anche nei paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Basti pensare che il booking effettuato dai buyers overseas per “Cibus 2012” ha già raggiunto numeriche triple rispetto al 2010 anticipando la presenza di tutte le insegne leader nei Paesi emergenti (dalla cinese A-Best Supermarket al Gruppo Russo X5). Si registra anche un incremento del 30% nelle prenotazioni da parte di mercati storici di sbocco (Usa, Germania, GB, ecc) con la partecipazione di tutti i retailer di riferimento (Costco, Delhaize, Rewe, MaxValu Japan, e via dicendo).
Dunque, non si può negare che questo sviluppo qualitativo dell’export agroalimentare è stato ottenuto anche grazie alle fiere, che si confermano appuntamenti fondamentali per sostenere questo sviluppo, vendendo un “territorio”, ovvero l’Italia del made in Italy alimentare, che per quanto riguarda “Cibus”, che si conferma una delle poche fiere al mondo organizzata “per le aziende dalle aziende”, vede la sua forza anche nell’alleanza con la fiera alimentare Anuga, ovvero la fiera Koln Messe, che ha condiviso con Fiere di Parma un progetto strategico di sviluppo volto a fare di Parma e Colonia gli appuntamenti di riferimento - rispettivamente negli anni pari e dispari - per la business community mondiale del food.

Focus: “Cibus 2012”: appuntamento a Parma con il Salone Internazione dell’Alimentazione (7-10 maggio)
Dal “Cibus Export Desk” a “Cibus Frozen”, da “Micro Malto” a “Alma Caseus”, promosso dalla “Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma”, fino all’“International Cibus Award”, tutto questo è “Cibus 2012”, la kermesse organizzata “per le aziende dalle aziende”, protagonista a Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio, appuntamento per gli addetti ai lavori, e non solo, in un quartiere fieristico completamente rinnovato (alimentata da un grande impianto fotovoltaico) e con espositori che rappresentano le realtà più dinamiche della produzione italiana, come i prodotti biologici (“Cibus Organic”), i prodotti freschi di 4° e 5° gamma, i piatti pronti freschi, con tante novità espositive, dallo spazio per i surgelati a quello del vending.
L’esposizione è organizzata seguendo la logica di un continuum coerente con le merceologie fresche (salumi, formaggi, gastronomia, pasta fresca e via dicendo), più il nuovo polo dei surgelati e il grocery (pasta, oli, condimenti, dolciario e altro). Tra le novità, oltre al “Cibus Frozen”, uno spazio di 4.000 mq per le aziende del settore dei cibi surgelati, “Micro Malto” con i birrifici artigianali, e “Venditalia Self Expo”, dove il negozio automatizzato verrà presentato come partner ideale e complementare del canale retail. In più al “Cibus Export Desk” sarà presente uno “Sportello India” per dialogare con gli operatori indiani e informarsi sulle opportunità e le modalità per entrare in quel mercato. Un focus particolare sarà dedicato ai key player del “fuori casa” americano a cui verrà dedicato un incoming specifico per illustrare concretamente le differenze qualitative tra il vero made in Italy e l’italian sounding.
“Il nostro impegno è stato quello di riunire tutta la filiera - ha spiegato Elda Ghiretti, “Cibus” brand manager - dagli agricoltori di Confagricoltura ai Consorzi produttori di prodotti Dop e Igp, dai produttori industriali di salumi, formaggi e pomodoro a quelli del surgelato, dai produttori di prodotti tipici delle varie Regioni alla Grande Distribuzione. L’obiettivo è quello di ragionare assieme, anche grazie ad una sezione di convegni ancor più ricca, su come affrontare uniti la difficile situazione economica e la conquista dei mercati esteri”. Rilevante la presenza delle tipiche produzioni italiane di carne, salumi, prodotti lattiero-caseari e pomodoro. Grande risalto sarà dedicato alla “Piazza dei prodotti Dop e Igp”, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura in cui esporranno i Consorzi di tutela Italiani. Sul fonte del lattiero-caseario, la “Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma” ha organizzato il concorso “Alma Caseus” che premia i migliori formaggi italiani. Un’area dedicata alla ristorazione fuori casa (bar, ristoranti, mense) sarà organizzata in collaborazione con Fipe-Confcommercio. E anche in questa edizione sarà organizzato “Cibus in città”, un fuori salone nelle strade e nelle piazze di Parma cui parteciperanno alcune aziende espositrici.
Complementari a “Cibus 2012”, l’edizione n. 5 del “Salone del Dolciario”, realizzato in collaborazione con Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, e il forum scientifico “Pianeta Nutrizione” sulla sana e corretta nutrizione parteciperanno medici, nutrizionisti e società scientifiche, coordinati dai presidenti del Comitato Scientifico, Michele Carruba (Università di Milano) e Sergio Bernasconi (Università di Parma). Tra i temi principali che verranno trattati: le differenze tra maschi e femmine nel modo di alimentarsi e le possibili conseguenze sulla salute; l’obesità infantile; come una sana alimentazione possa contribuire ad allungare sia le aspettative che la qualità della vita; l’etichettatura nutrizionale e i claims pubblicitari basati su corrette sperimentazioni scientifiche che possono contribuire a scelte alimentari più adeguate alla salute; la nutrizione e integrazione anti-aging.

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