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TERMINI DI PAGAMENTO, INIZIATIVE DI PROMOZIONE DEI PRODOTTI “A KM ZERO”, PRODOTTI SOTTOCOSTO: ECCO I TEMI SVILUPPATI TRA IL MINISTRO ROMANO E LA GDO (GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA), “BENEDETTO” DALLA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

Da tempo il settore agroalimentare chiedeva un impegno concreto da parte del Governo, per affrontare le problematiche di una filiera in cui il rapporto tra produttore e grande distribuzione subisce troppe intermediazioni, portando a guadagni ridotti per chi lavora in agricoltura e ad una mancanza di trasparenza nel prezzo finale, sempre a scapito dei consumatori. Un grido d’allarme raccolto dal Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, che ha incontrato in Via XX Settembre, nei giorni scorsi, i rappresentanti della grande distribuzione organizzata: per Federdistribuzione, il presidente Giovanni Cobolli Gigli e il direttore generale Massimo Viviani; per l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori - Coop (Ancc-Coop), il vicepresidente vicario Enrico Migliavacca e il consigliere delegato amministrazione ed affari societari di Coop Italia, Liborio Rosafio; per l’Associazione nazionale cooperative dettaglianti (Ancd), il presidente Camillo de Berardinis e il direttore generale Sergio Imolesi.

“Accolgo - spiega Romano - la disponibilità dei rappresentanti della grande distribuzione italiana ad aprire un confronto proficuo con i produttori, le Regioni e le associazioni di categoria per raggiungere il comune obiettivo della crescita del settore agroalimentare. L’incontro ha avuto tre temi principali che saranno oggetto di un tavolo tecnico che coinvolgerà tutti i soggetti citati: i termini di pagamento, le iniziative di promozione dei prodotti cosiddetti a chilometro zero ed i prodotti sottocosto. Il mio personale impegno e quello del Ministero delle Politiche Agricole sarà di favorire il dialogo costante con la grande distribuzione per favorire da un lato il tessuto di piccole e medie imprese del settore agricolo, dall’altro i consumatori che hanno diritto ad acquistare prodotti sicuri e con un giusto prezzo. Esistono troppi elementi di intercettazione del reddito del produttore sulla filiera che vanno in qualche modo affrontati e risolti”.

Ma non è tutto, perché dall’incontro è emerso un altro problema, quello “della garanzia di una quantità necessaria per essere presenti in grande distribuzione, collegata direttamente ad una sostanziale polverizzazione dei soggetti produttivi. Sarà questo senz’altro - dice il Ministro - uno dei temi da sviluppare, stimolando le associazioni ed i consorzi tra i produttori, che potranno avere in tal modo un maggior peso nelle trattative commerciali. Il tavolo dovrà proporre nuove soluzioni legislative, formulare ipotesi di programmi di promozione legati ai fondi regionali del Piano di sviluppo rurale ed ai fondi di promozione del Ministero, per lo stimolo dei consumi. Il rapporto virtuoso che si può instaurare tra le parti ci potrà consentire di essere anche maggiormente competitivi all’estero, seguendo dei modelli già sperimentati con successo su alcuni prodotti. Vogliamo spendere le risorse in maniera efficace, per sostenere il nostro comparto che può diventare un traino per la nostra economia. Il nostro obiettivo - conclude Romano - è arrivare ad una comunicazione unitaria e non parcellizzata”.

Positivo il commento del presidente Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Giuseppe Politi che chiede al Ministro delle Politiche agricole, Francesco Saverio Romano, “di valorizzare le produzioni nazionali e favorire lo sviluppo dei territori, sulla scia di quanto accaduto in Francia, puntando su un sistema di regolazione negoziata”. “Ora bisogna lavorare con il massimo impegno per coinvolgere in un vero patto di filiera tutta la grande distribuzione organizzata, in modo che si instauri un rapporto nuovo e realmente costruttivo con il mondo agricolo - dice il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, Politi - apprezziamo l’iniziativa del Ministro Romano. D’altra parte, come Cia, da tempo avevamo chiesto al governo, sulla base di quanto è avvenuto, per esempio, in Francia, l’attivazione di un Tavolo di confronto tra agricoltura e gdo, in maniera da organizzare al meglio una filiera agroalimentare sempre più corta, rendere più trasparenti i meccanismi di formazione del prezzo, evitare speculazioni ed eccesso di posizione dominante. Nelle passate settimane - prosegue Politi - avevamo evidenziato, al fine di un più stretto rapporto di filiera, la necessità di un efficace sistema di “regolazione negoziata”, nel quale le imprese e le sue rappresentanze concordino apertamente e con il concorso delle amministrazioni pubbliche alcuni principi e disposizioni, da applicare poi nei contratti. D’altronde, in tale direzione si muove anche l’Unione europea (il cosiddetto “pacchetto latte”, le proposte avanzate nel Forum di alto livello per la catena alimentare, la bozza di direttiva Barnier contro le speculazioni nel commercio delle materie prime e contro gli abusi di mercato), tenendo conto - continua il presidente Cia - che il problema non deve essere affrontato soltanto nei periodi di crisi, come quelli che stiamo attraversando. La “regolazione negoziata” ha, invece, valenza strategica generale e potrà anche favorire la trasparenza, la qualità, le produzioni nazionali e lo sviluppo dei territori. Per questo motivo è significativa l’apertura di un tavolo tecnico, annunciata dal ministro Romano al termine dell’incontro con i rappresentanti della gdo. Da esso potrà svilupparsi un confronto serio nel quale gettare le basi per un accordo che risponda alle esigenze di tutti, in particolare dei produttori agricoli, oggi alle prese con pesanti difficoltà, e dei consumatori che possono acquistare a prezzi più equi. Quanto è avvenuto in Francia è un modello da imitare e possibilmente da migliorare. E’ tempo che anche da noi - come ha fatto il presidente Nicolas Sarkozy, che si è impegnato personalmente in quanto ritiene il rapporto nella filiera agroalimentare un argomento assolutamente strategico - si affronti la questione con la dovuta incisività. Finora -conclude Politi - se ne è parlato poco e male. Un primo tassello è stato messo. Facciamo in modo che si possa costruire qualcosa di concreto. E i prossimi “Stati generali”, in novembre, possono rappresentare un momento importante per arrivare ad un valido patto”.

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