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CASE HISTORY

Terre Cevico, da cooperativa romagnola a gigante del vino italiano nel mondo

Nata nel 1963 a Faenza, oggi mette in rete 23 cantine, e ha chiuso il bilancio 2021/2022 a 189,6 milioni di euro (+15,3%)
BILANCIO, COOPERAZIONE, MARCO NANNETTI, TERRE CEVICO, VINO ITALIANO, Italia
Terre Cevico

Nata nel 1963 in Romagna, a Faenza, come una delle tante cantine cooperative del Belpaese, Terre Cevico https://www.terrecevico.com/ ha vissuto nel corso degli anni una straordinaria crescita dimensionale, fino a diventare non solo uno dei principali player del settore a livello nazionale, ma anche un modello organizzativo e produttivo. Oggi, infatti, Terre Cevico rappresenta 5.000 famiglie per 7.000 ettari di vigneto, tra varietà autoctone come l’Albana e il Sangiovese, e varietà internazionali, dal Riesling al Merlot, da Rimini a Casola Valsenio passando per i territori di Cesena, Forlì e Faenza, fino ai terreni sabbiosi del Parco del Delta del Po, e mette a sistema una rete di cooperative agricole vitivinicole che abbraccia 5 impianti di imbottigliamento e 23 unità produttive in 6 Regioni, capace di produrre 118 milioni di bottiglie da circa 120 milioni di chili di uva. La rete è strutturata in modo tale che ogni cooperativa è specializzata su un ambito specifico, mentre il sistema Terre Cevico consente di attuare quelle sinergie economiche e commerciali in grado di aumentare la competitività sui mercati globali, ottimizzando i costi di produzione e di commercializzazione, con il fine ultimo di “essere grandi dove serve e piccoli per essere vicini alla base sociale”.

Il risultato di una strategia di questo tipo, è un esercizio di bilancio 2021/2022 (1 agosto 2021 - 31 luglio 2022), presentato a Faenza qualche giorno fa, chiuso da Terre Cevico con un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro (+15,3%) e una crescita dell’export a 72,9 milioni di euro (+40%), che incide per il 43% sui ricavi del consolidato. In sostanza, quasi una bottiglia su due finisce sui mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi nel mondo, con i mercati di maggiore incidenza che, per quanto riguarda l’imbottigliato, sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania. Pesa positivamente anche l’acquisizione del 60% di Orion Wines, ed si conferma in crescita anche il patrimonio netto aggregato, arrivato a 86 milioni di euro (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,9 milioni di euro (dai 6,4 milioni dell’esercizio precedente).

In continua crescita il vino biologico - venduto in 40 Paesi del mondo oltre che in Italia - che ha registrato un +7% rispetto all’esercizio precedente, anche grazie all’apertura di nuovi mercati come la Corea del Sud, ed alle performance in Oriente e Nord Europa. In ordine di fatturato i mercati principali sono proprio Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Taiwan, Danimarca, Giappone e Spagna.

Infine, altri dati interessanti, presenti nel bilancio di sostenibilità, come il numero dei dipendenti, arrivato a 343 (+3,3%), e la crescita delle ore di formazione (+12,6%). Interessante il capitolo sulle risorse ambientali, che vede l’attuazione dei principi di economia circolare, con il 98% dei rifiuti destinati al recupero, così come una riduzione del -8,6% nel prelievo dell’acqua e un +7,8% nel recupero di fecce da lavorazione. Hanno ammontato la cifra di 7,4 milioni di euro gli investimenti nell’esercizio approvato. Le aree di intervento sono state orientate nella messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione, e nella impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.

“Terre Cevico, come tante altre imprese della filiera agroalimentare, non si è mai fermato in questi anni caratterizzati da pandemia, crisi energetica e materie prime, guerra tra Russia ed Ucraina”, ha commentato il presidente  Terre Cevico, Marco Nannetti. “Abbiamo attraversato mille difficoltà, ci siamo reinventati un modello organizzativo e stiamo rivedendo anche il riassetto del Gruppo per i prossimi anni. Questo per consentire ai nostri soci di essere sempre protagonisti sui mercati nazionali ed internazionali. Oltre a garantire liquidazioni competitive ai soci, abbiamo anche garantito lavoro a oltre 300 collaboratori e, in questi anni, non abbiamo mai attuato ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione; anzi è perdurato il trend di consolidamento dei rapporti di lavoro”.


Focus - La galassia Terre Cevico

Terre Cevico ha alla propria base la filiera cooperativa composta da Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole, 5 Coop Braccianti e comprende una serie di società controllate (Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina, Enoica, Medici Ermete, Montresor, Orion Wines) ed altre partecipazioni (tra cui Bolé, Winelife società in Usa). Grazie a questi numeri Terre Cevico si colloca fra le prime imprese vitivinicole italiane sia nel segmento del vino confezionato, commercializzato in 70 nazioni, sia in quello del vino sfuso, esportato praticamente verso tutti i Paesi della UE ed alcuni extra UE.

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