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TERRORISMO - USA: APPELLO A BUSH, INDICARE PROVENIENZA ALIMENTI LA RICHIESTA ARRIVA DA 50 MILIONI DI CITTADINI AMERICANI

Rendere obbligatoria nell'etichetta l'indicazione di provenienza dei prodotti alimentari commercializzati sul territorio degli Usa. A chiederlo, in una petizione inviata al presidente George W. Bush, sono 50 milioni di cittadini americani riuniti in 125 associazioni presenti sull'intero territorio statunitense. A renderlo noto è la Coldiretti, la quale sottolinea che l'incertezza determinata dal terrorismo e dalla guerra in Iraq aumenta la domanda di sicurezza in Usa anche nel momento di fare la spesa, tenuto conto che più del 10% degli alimenti che giungono sulle tavole delle famiglie americane provengono dall'estero.
Si tratta di una richiesta che fa seguito alla recente normativa Usa sul commercio estero per prevenire fenomeni di bioterrorismo, la quale prevede, fra l'altro, che tutti gli operatori che esportano prodotti alimentari negli Stati Uniti si avvalgano obbligatoriamente di un agente locale, siano registrati in un apposito elenco e che la Food and Drug Administration (Fda) sia preavvisata almeno 24 ore prima dell' arrivo di ogni spedizione. L'appello al presidente statunitense è stato rivolto da una coalizione di associazioni di consumatori e agricoltori di diversi Stati con a capofila la National Farmers Union (Nfu).
L'obiettivo è quello di ottenere norme di trasparenza sull' etichettatura a garanzia della sicurezza alimentare e per consentire scelte di acquisto consapevoli. I rappresentanti della coalizione hanno sollecitato il presidente Bush a rendere operativa la legge denominata "Cool" (country of origin labeling) che rende obbligatoria l' indicazione del Paese di provenienza per molti alimenti, sostenendo che attualmente i cittadini Usa non hanno sufficienti informazioni per distinguere e quindi scegliere tra prodotti nazionali e importati.
Secondo un sondaggio effettuato da "Penn, Schoen & Berland Associates", per conto della Nfu, l'82% dei consumatori Usa ritiene che sugli alimenti debbano essere riportate informazioni relative al Paese di provenienza. Anche per il made in Italy - denuncia la Coldiretti - rimangono gravi ritardi della normativa nazionale e comunitaria che impediscono ai consumatori di effettuare acquisti consapevoli sulla base delle indicazioni presenti nelle confezioni alimentari; nelle etichette, ad esempio, non è sempre obbligatorio indicare la provenienza della componente agricola impiegata.

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