C’è chi, come Monica Larner (“Robert Parker Wine Advocate”), vola in California per stare in famiglia e porta in tavola un pezzetto d’Italia con il tiramisu; chi, come Robert Camuto (“Wine Spectator”), non rinuncia al tacchino, ma lo accompagna con la Barbera. E, infine, chi, come James Suckling, celebre voce della critica internazionale, quest’anno farà pranzo ad Hong Kong, ma bevendo Brunello di Montalcino: ecco come trascorreranno il Thanksgiving, una delle più sentite festività degli Stati Uniti (che, quest’anno, cade il 28 novembre), tre dei più importanti critici americani di stanza in Italia, che hanno raccontato a WineNews non solo le loro scelte a tavola e nel bicchiere, ma anche curiosità e tradizioni familiari. E per tutti coloro che non potranno salire su un aereo ma vogliono godersi tacchino farcito e pumpkin pie, il Thanksgiving arriva anche a casa nostra. Nella “versione italiana” del Giorno del Ringraziamento si può scegliere tra una fuga nella campagna toscana - a Rosewood Castiglion del Bosco, a Montalcino, si può godere della magia dell’autunno, tra caccia al tartufo e cene ad hoc - oppure rimanere in città - tra Milano, Firenze e Roma - per un pranzo o una cena a base di piatti tipici della tradizione americana.
Monica Larner, firma per l’Italia di “Robert Parker Wine Advocate”, volerà come tutti gli anni in California per raggiungere la sua grande famiglia, tra fratelli e nipoti: “il Giorno del Ringraziamento è molto sentito da noi - racconta Monica Larner a WineNews - ed il tacchino è immancabile. Impossibile replicarlo in Italia: quando ci ho provato mi sono accorta che non avevo il forno abbastanza grande, e ho dovuto portarlo a cuocere in un ristorante del mio quartiere, a Roma, dove c’era una fila di americani che avevano lo stesso problema. Per il ripieno utilizziamo la ricetta segreta di mio padre, che non c’è più: un mix di pane tostato, castagne, sedano e altri ingredienti. La carne è poi accompagnata da una serie di contorni, dal mais alle patate dolci. Ma ci piace anche omaggiare le origini polacche di nostra madre, che, per l’occasione, prepara il suo Boršč, la zuppa di barbabietola. Io porto un pezzetto di Italia con il dolce, di solito preparo il classico tiramisu”. E nei bicchieri? “La scelta è vasta. Mio fratello, che è enologo, di solito ci fa assaggiare i vini della sua cantina, la “Larner Vineyard & Winery”: qualche vecchia annata o etichette ancora non uscite sul mercato. Io privilegio denominazioni italiane, Brunello di Montalcino o Barolo. Con la carne di tacchino mi piace abbinare anche il Syrah del Rodano, come uno Châteauneuf-du-Pape”.
Robert Camuto, Italian contributor editor “Wine Spectator”, quest’anno trascorrerà il Giorno del Ringraziamento a Verona, con un gruppo di amici, americani e italiani: “ormai vivo fuori dagli Stati Uniti da oltre vent’anni - spiega a WineNews - ma, per il Thanksgiving, cerco sempre di organizzare un pranzo o una cena per celebrare al meglio questa ricorrenza. Il tacchino non può mai mancare (anche se è molto difficile da cuocere), accompagnato dalla classica cranberry sauce e seguito dalla torta di zucca. Per il vino preferisco orientarmi su qualcosa di non troppo impegnativo, una tipologia easy che incontri i gusti di tutti: quest’anno ho deciso che porterò un’ottima Barbera. Ma sono sicuro che, essendo in Veneto, non mancheranno sulla tavola bottiglie di Amarone e Recioto della Valpolicella. In realtà, il mio Thanksgiving ha sempre avuto radici italiane, anche quando vivevo negli Stati Uniti: mia nonna era originaria di Vico Equense e quando da piccolo ci ritrovavamo da lei la casa era inondata dal profumo della pasta alla genovese. Un ricordo indelebile, e forse uno dei motivi per cui ho deciso di venire a vivere in Italia …”.
James Suckling, uno dei critici del vino più affermati a livello internazionale, in questo periodo si trova per lavoro in Nuova Zelanda, e trascorrerà il Giorno del Ringraziamento nel suo ristorante, il “James Suckling Wine Central” ad Hong Kong: “mi godrò naturalmente il classico tacchino arrosto - dice Suckling - accompagnandolo con una bottiglia di Brunello di Montalcino Tassi Franci Riserva 2015. Probabilmente mi verserò anche un bicchiere o due di Champagne. C’è sempre una vasta selezione di ottimi vini da provare, perché il mio ristorante offre oltre 400 vini al bicchiere”.
La tradizione del Thanksgiving risale al 1621, quando i coloni inglesi (famosi come Padri Pellegrini) e i nativi americani della tribù Wampanoag si incontrarono a Plymouth, nel Massachusetts. I coloni sopravvissero al loro primo e rigido inverno proprio grazie all’aiuto dei nativi, che insegnarono loro tecniche di caccia e agricoltura. Così, dopo un buon raccolto, organizzarono una festa per ringraziare Dio e condivisero il cibo con i Wampanoag per gratitudine. Questo evento viene considerato il primo Thanksgiving della storia, anche se la festività del “Giorno del Ringraziamento” venne ufficializzata solo nel 1863 dal presidente Abramo Lincoln, durante la Guerra Civile.
Chi vuole festeggiarla in Italia può concedersi un weekend in Toscana, a Rosewood Castiglion del Bosco, raffinato resort nel cuore di una tenuta di oltre 2.000 ettari (con annesso The Club, l’esclusivo campo da golf): le giornate qui si aprono all’insegna della caccia al tartufo, guidata da un esperto e dai suoi immancabili cani, se eguita da un pranzo a base di trifola. Poi lezioni di cucina e tour (con degustazione) nella cantina storica, alla scoperta del Brunello di Montalcino. Tappa obbligata per la cena del Ringraziamento con lo chef Matteo Temperini (che si è appena aggiudicato la seconda stella Michelin, ndr): tra le proposte l’immancabile Tacchino al forno, il Mac&Cheese, la Torta di noci pecan e la Torta di zucca, il Purè di patate dolci, i Cavolini di Bruxelles con bacon toscano e le Pannocchie. A Milano Rivington, ristorante di ispirazione newyorkese nell’Hyatt Centric Milan Centrale (hotel che strizza l’occhio alla moda e al design con una delle viste più mozzafiato sulla città), ha studiato un menu che unisce il fascino della tradizione americana all’eleganza della cucina italiana. Si comincia con un Risotto Cacio e Pepe arricchito con tartufo nero, per proseguire con lo Stuffed Turkey, protagonista indiscusso del Giorno del Ringraziamento, ripieno con un gustoso mix di funghi champignon e accompagnato da una crema di patate dolci e dai cavolini di Bruxelles. Per concludere, una Blueberry Tart, farcita di mirtilli freschi. A Firenze il ristorante e american bar Djaria serve specialità statunitensi tutto l’anno e non fa eccezione per il Thanksgiving, quando saranno protagonisti classici casalinghi come Tacchino arrosto, Patate dolci e Pane di mais. A Roma, all’Hotel InterContinental Rome Ambasciatori Palace, c’è Scarpetta NYC, un concept di ristorazione nato nel 2008 a New York. Qui il Giorno del Ringraziamento si festeggia con un menu dedicato, che comprende, tra gli altri piatti, Vellutata di zucca con mirtilli in agrodolce, Arrosto di tacchino con salsa ai mirtilli, Sformato di mele con gelato alla vaniglia e Tartelletta alla zucca.
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