“È un progetto per tutta la vita … lo sai, vero?”. Ecco l’avventura benefica di Massimo Bottura agli occhi di René Redzepi, uno dei tanti chef stellarti coinvolti nel progetto del Refettorio Ambrosiano e ripreso dal regista Peter Svatek per il film “Theater of life”, dedicato allo chef dell’Osteria Francescana di Modena, punto di riferimento per la ristorazione di tutto il mondo, e alla sua dedizione al sociale, prodotto da Netflix, la piattaforma leader nel settore on demand con 93,8 milioni di abbonati in 54 Paesi diversi.
L’attenzione che i media e Netflix stanno dedicando a Massimo Bottura non deve stupire: dopo l’ideazione e la realizzazione per Expo Milano 2015 della mensa per poveri, dove si cucinano ad alti livelli quintali di prodotti freschi recuperarti dai mercati generali, il miglior chef al mondo 2016 ha esportato con successo il progetto all’estero (prima alle Olimpiadi di Rio, ora a Londra ed in futuro negli Stati Uniti) grazie all’organizzazione no profit Food for Soul.
“Per molti cuochi viene naturale il volersi prendere cura delle persone. Perché è esattamente ciò che facciamo, ogni giorno. Noi nutriamo le persone”, spiega il trailer del film che sarà disponibile su Netflix in 54 paesi. Protagonisti, insieme allo chef modenese dell’Osteria Francescana, tanti amici cuochi attirati nel progetto, come Ferran Adrià, Alain Ducasse, Joan Roca e Daniel Hum. Oltre ovviamente alle persone bisognose a cui tutto questa idea è rivolta.
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