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TIPICITA’, RINTRACCIABILITA’, QUALITA’: LE CARTE VINCENTI DEI SALUMI DI CASA NOSTRA CHE, NEL 2006, HANNO REGISTRATO UN +7,9%. SE NE PARLERA’ AD “QUALYPIG”, SALONE DELLA CARNE SUINA (CREMONA, 17/19 APRILE 2008)

Splende il sole sull’export dei salumi italiani: nel 2006 si è registrato un +7,9% in quantità e un +9,1% in valore. Dati che premiano le tipicità italiane, frutto di un lavoro che affonda le sue radici in tradizioni antiche oggi ancora valide, a cui le innovazioni tecnologiche, la selezione genetica, il rispetto delle normative hanno contribuito a fornire loro quel valore aggiunto che le distingue da tutte le altre a livello mondiale.

“Oggi il settore delle produzioni di salumeria tutelate sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti e trasformazioni - afferma Francesco Pizzagalli, presidente di Assica, Associazione industriali delle carni - al centro del quale c’è un diverso approccio di affrontare i problemi dei vari anelli della filiera. Per troppo tempo ognuno dei componenti di questa filiera, quindi allevatori, macellatori, trasformatori e oggi anche grande distribuzione, è andato per conto proprio. Finalmente si comincia a capire che, collaborando insieme è possibile vendere non un prodotto, non alcuni prodotti, ma il sistema di filiera italiano nel suo complesso, che è ben altra e più importante cosa”.

Da diverso tempo Pizzagalli sollecita i protagonisti di questa catena produttiva a ricercare un diverso modo di convivere, dove sia previsto più spazio per una concertazione costruttiva e non arroccata su antiche posizioni “che, - sottolinea - in un mercato globale dove la concorrenza dimostra di essere ogni giorno sempre più esasperata, non hanno più ragione di esistere. A mio avviso, l’intero settore ha bisogno di rifondare il concetto di filiera attraverso persone che si parlano e lavorano per un obiettivo comune: valorizzare e promuovere le produzioni di salumeria italiane”.

Anche il consumatore, in questo nuovo processo auspicato dal presidente di Assica, ricopre un ruolo molto importante ed è proprio nei suoi riguardi che occorre mettere in campo tutti i migliori strumenti sulla tracciabilità e la sicurezza alimentare “come hanno già fatto da tempo i mercati più evoluti quali l’America i paesi del Nord Europa - prosegue Pizzagalli - dove l’intero processo produttivo è documentato e il consumatore può risalire a qualsiasi fase con la certezza di avere informazioni chiare e affidabili”.

Tipicità, rintracciabilità, qualità assoluta, dunque, a partire dalla materia prima. Concetti che per Pizzagalli sono fondamentali e che sono prioritari se vogliamo competere con gli altri mercati, sempre più agguerriti, sempre più concorrenziali: “se l’intera filiera produttiva saprà anticipare le situazioni che molto velocemente si stanno presentando sul panorama mondiale - conclude - sarà possibile evitare inutili, quanto pericolose, improvvisazioni. Solo un sistema di filiera coeso che persegue un unico obiettivo risulterà vincente”. Ed è proprio questo l’obiettivo principale di Qualypig, il salone della filiera della carne suina, in programma a Cremona, dal 17 al 19 aprile 2008: aiutare le diverse componenti della filiera nazionale a ritrovare coesione e programmi comuni per vincere le sfide del mercato.

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