Torce termiche nelle vigne e negli uliveti, teli per proteggere le piantine negli orti e coperte ai vitellini: sono solo alcune delle misure che gli agricoltori e allevatori italiani hanno preso in queste ore per difendersi da l’ondata di gelo siberiano che ha invaso lo Stivale, soprattutto il Nord e il Centro. Lo affermano Coldiretti e Confagricoltura, che sottolineano come tempeste di freddo così violente non arrivavano dal 1985, anno in cui si perse in tutta Italia oltre il 50% di olivi. Così, afferma Coldiretti, negli uliveti sono state sospese le potature e protette le ferite mentre per i vigneti, sottolinea ancora, ci si sta preparando ad accendere fuochi e torce anti gelo per creare uno scudo di aria tiepida che protegga le piante dall’assalto del ghiaccio, in modo da rimescolare l’aria ed evitare che il freddo ristagni al suolo.
Si teme per gli impianti di irrigazione, sostiene la Coldiretti, che potrebbero congelarsi, ma anche per le coltivazioni di ogni tipo e per la salute degli animali: gli allevatori hanno aumentato l’apporto di calorie giornaliero nell’alimentazione, e riscaldano l’acqua degli abbeveratoi in modo che arrivi ad almeno 20 gradi. L’ondata di gelo arriva, prosegue la Coldiretti, dopo un mese di gennaio caldo con temperature massime di 3,3 gradi superiori alla media storica e un 2017 che si è classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, www.isac.cnr.it/it). Non si tratta però di un caso isolato ma siamo di fronte, sostiene la Coldiretti, agli effetti dei cambiamenti climatici: si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola.
Anche Confagricoltura lancia l’allarme nelle campagne, soprattutto per le coltivazioni arboree. Ma dà anche una buona notizia: al Sud e nelle isole sta piovendo. È un sospiro di sollievo - commenta l’organizzazione degli imprenditori agricoli - una boccata di ossigeno che permette il proseguo dell’agricoltura, in aree già sfiancate da numerosi problemi legati alle crisi di mercato. Del resto la copiosa neve che sta cadendo al Nord ed in particolare sulle Alpi permetterà di ricaricare in modo adeguato anche i laghi del Nord Italia che tanto avevano sofferto per la siccità del 2017”.
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