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Torino città stellata e gourmet: arriva anche Massimo Bottura, con il suo Refettorio, rete di ristoranti solidali già presenti a Milano e Modena. Lo chef tristellato si aggiunge così ai prestigiosi nomi di Baronetto, Scabin e Cannavacciuolo

Non Solo Vino
Massimo Bottura

Torino capitale gourmet e città stellata: nel capoluogo piemontese sbarca anche Massimo Bottura, patron dell’Osteria Francescana di Modena, tre Stelle Michelin e secondo ristorante al mondo 2017 per il prestigioso “50 Best Restaurant” (ed è stato primo nel 2016). Poco dopo l’arrivo di Antonino Cannavacciuolo col suo Bistrot, e anticipando di pochi mesi l’apertura di “Condividere by Lavazza” di Ferran Andrià, quello di Bottura non sarà un vero e proprio ristorante gourmet, ma farà parte della rete dei Refettori solidali che lo chef modenese ha già aperto in altre città, da Milano a Modena, fino a Rio de Janeiro durante le Olimpiadi.
Uno spazio dedicato ai poveri dunque, in cui verrà recuperato il cibo da buttare, gli scarti alimentari e quanto può venire riciclato, creando piatti di ottimo livello sotto le cure di uno chef volontario di turno. Con lui collaborerà un altro famoso cuoco, il piemontese Ugo Alciati che guida le cucine della Villa Reale nella Tenuta di Fontanafredda a Serralunga d’Alba.


Con l’arrivo di Bottura in città, anticipato da Alberto Sacco, Assessore al Commercio della Città di Torino, per la presentazione di Gourmet Food Festival, la kermesse per la “cultura” del cibo, organizzata da Gambero Rosso e Gl Events, Torino può vantare la presenza di chef stellati tra i migliori d’Italia, come Matteo Baronetto, ai fornelli del Del Cambio, e Davide Scabin, chef del Combal.Zero.

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