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TORINO: SALONE DEL GUSTO (DA OGGI AL 28 OTTOBRE), IL TRIONFO DEL “DIVERSO”TRA CHIANINE GRECHE E ALBICOCCHE CURDE

E' trionfo del “diverso”, tra chianine greche e albicocche curde, al Salone del Gusto, da oggi al 28 ottobre, a Torino. Ana Maria Chali Calan è guatemalteca: guida l’Asociaciòn Mujeres Indigenas (donne indigene) che tra terremoti e guerriglia (Ana stessa è stata nel mirino di killer) ha creato una speranza per molte vedove di guerra: allevare galline ("indigene" anch’esse) e così bene che il prestito d’avviamento è stato restituito con largo anticipo. Boubacar Camara e Mamadou Diallo, Guinea, hanno rilanciato una bevanda tradizionale, il sintin, e la soungala, la pianta da cui si ricava, fermando così la deforestazione e creando reddito per chi vive di foresta. Il greco Dimitri Dimos ha salvato, facendone un prodotto ricercato, la mucca di Katerini, la chianina di Grecia. Haydar Alagoz, curdo di Turchia, ha invece trovato in un’albicocca del Turkestan la chiave per difendere la doppia diversità della sua gente e dei prodotti della sua terra. Sono alcuni dei 15 destinatari (quelli con riconoscimento speciale) del Premio Mondiale per la Biodiversità che Slowfood ha assegnato a Torino in base ai voti di una giuria mondiale, 700 membri di 80 paesi, comunicatori e scienziati celebri. Tra i 15 anche un’italiana, Emma Cecchi Luini, anestesista. Piovuta per lavoro in Perù nel bel mezzo del conflitto aspro tra chi punta, per spezzare il traffico di droga, a distruggere le piantagioni di coca e la disperazione di chi, a parte quel raccolto (che altri poi usano a fini illeciti) non ha di che vivere, Luini ha fondato K’uychiwasi, associazione scientifica che promuove l’uso della coca come alimento, alternativo a quello illegale. Biscotti, caramelle, bonbon per erodere povertà e criminalità.
Il Premio è fiore all’occhiello e ouverture del Salone del Gusto, festival biennale dei sapori al via oggi al 28 ottobre. A Torino, ci saranno poi i più celebri chef del mondo (100 superstar dei fornelli in azione fino al 28, dal catalano Adrià al Vissani di Bombay, Ananda Solomon), le sfide tra calici stellari, la vernice della Guida dei Vini che Slow firma con il Gambero Rosso e che quest’anno decreta il trionfo della Toscana e la rivincita del suo Brunello, e oltre 400 tra cene d’autore e Laboratori del Gusto con delizie per ogni palato.Il Salone rinconferma, quindi, la "missione" di Slow Food, che è quella di abbinare la chance di assistere (mangiando e imparando) alle evoluzioni dei divi-cuochi a quella di incontrare il paladino dell’albicocca curda e di gustarla aiutandone il futuro, di navigare con intelligenza tra cibi di mondi estremi, dal cuore d’Africa agli altopiani andini.

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