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TRA CRISI E VOGLIA DI RISPARMIARE SOLDI E TEMPO, GLI ITALIANI ACQUISTANO SEMPRE DI PIÙ IN GRUPPO: GAS (GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE) E ALTRE FORME DI “SPESA COLLETTIVA” RIGUARDANO 7 MILIONI DI PERSONE. A DIRLO UN’INDAGINE COLDIRETTI/CENSIS

Spinti dalla crisi, ma soprattutto dalla ricerca del miglior rapporto tra prezzo e qualità, sono saliti a 7 milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto, i cosiddetti Gas formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. Emerge da una analisi Coldiretti/Censis, da cui emerge, che i Gruppi solidali di acquisto (Gas) sono diventati un fenomeno di rilievo che ha contagiato il 18,6% degli italiani, vale a dire quasi 7 milioni di persone, di cui quasi 2,7 milioni in modo regolare, secondo l’analisi Coldiretti/Censis.
“In alcuni casi - sottolinea la Coldiretti - ci si limita solamente al cosiddetto “carpooling della spesa” con i partecipanti di fronte al caro benzina si mettono in auto assieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti piu’ convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermercati fino ai discount. Ma in generale si tratta di relazioni che - precisa la Coldiretti - nascono da esigenze di acquisto, dalla voglia di ritrovare un diverso, migliore equilibrio tra qualità e prezzo, ma che finiscono per andare molto oltre, perché esprimono valori più alti rispetto alla pur importante dimensione commerciale, valori che hanno un forte contenuto di socialità, di ripensamento di fatto del modello di organizzazione della produzione e della società”.
Accanto a forme piu’ strutturate che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa, si contano - sostiene la Coldiretti - decine di migliaia di iniziative spontanee che “nascono” e “muoiono” in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali. Ogni Gas ha propri criteri per selezionare i fornitori, individuare i modi di consegna, stabilire con il produttore un prezzo equo e scegliere cosa acquistare privilegiando la stagionalità, il biologico, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, le dimensioni del produttore o infine la vicinanza territoriale (chilometro zero). Le modalità di acquisto variano notevolmente e vanno dalla consegna a domicilio, alla prenotazione via internet fino “all’adozione” in gruppo di interi animali o piante da frutto. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l’azienda sono differenti e possono prevedere - sostiene la Coldiretti - la consegna settimanale del prodotto (ad esempio una cassetta di frutta e verdura di stagione) oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet, ma anche tramite abbonamento con l’offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato. Le modalità maggiormente diffuse sono la distribuzione di cassette di ortofrutta a cadenza settimanale o bisettimanale e la vendita di pacchi di carne.
Si tratta di una tendenza che avvicina il produttore al consumatore che, soprattutto nelle città, sta contagiando gli italiani che - continua la Coldiretti - intendono così garantirsi un volume di acquisto sufficiente ad ottimizzare i costi di trasporto e ad accedere a piu’ vantaggiosi canali distributivi: dai mercati all’ingrosso a quelli degli agricoltori di Campagna Amica, fino direttamente nelle aziende. I mercati generali all’ingrosso, che in determinate occasioni della settimana sono aperti al pubblico, vendono i prodotti in cassette che vengono poi divise tra i partecipanti al gruppo. Un crescente numero di gruppi di acquisto nasce in realtà con l’obiettivo di approvvigionarsi direttamente nei mercati, nelle botteghe o nei punti vendita degli agricoltori di “Campagna Amica” per assicurarsi - conclude la Coldiretti - l’origine, la genuinità dei prodotti che si portano in tavola. Una rete che comprende 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi 7.000 punti vendita.

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