Un progetto di ricerca di tre anni, per analizzare la capacità di assorbimento della CO2 del suolo di un vigneto, e per capire quali siano le colture di copertura che consentono al suolo stesso di immagazzinare la maggiore quantità di carbonio: a firmarlo è il Creaf, centro di ricerca pubblico catalano dedicato all’ecologia e all’analisi del territorio, che ogni anno firma decine di studi su conservazione, gestione e modalità di adattamento dell’ambiente ai cambiamenti climatici, con Jean Leon, griffe organica del Penedès enoica di proprietà della Familia Torres. Produttore di riferimento, per numeri e storia, di tutta la Spagna del vino, la Torres sta facendo dal 2006 della lotta alle emissioni uno dei suoi scopi primari, con l’obiettivo, posto qualche anno fa da Miguel Angel Torres, di una riduzione delle emissioni aziendali dell’80% entro il 2045.
Il progetto sull’analisi dei suoli, invece, è iniziato questo inverno, con la semina di semi di quattro diverse specie di graminacee e leguminose, intorno alle viti e tra i filari, su mezzo ettaro vitato. Il ruolo di CREAF sarà quindi quello di eseguire il campionamento e le analisi necessarie, per determinare la quantità di carbonio presente nel suolo prima e dopo la semina annuale delle colture di copertura. All’azienda, invece, il compito di occuparsi dei lavori agricoli, dalla semina alla gestione del vigneto. Lo studio, inoltre, sarà portato avanti in sinergia con Coppereplace, un progetto dello “European Interreg Sudoe Programme”, a cui Jean Leon e Familia Torres stanno lavorando con l’Università di Lleida per testare colture di copertura e pacciamatura vegetale, così come la sperimentazione di alternative al rame, sempre nell’ottica della sostenibilità e della difesa della biodiversità.
Diversi studi hanno dimostrato che il suolo dei terreni coltivati potrebbe essere utilizzato allo scopo di accumulare la CO2 atmosferica nel terreno in modo organico, così da aiutare a rallentare l’aumento dei livelli di gas e, di conseguenza, mitigare il cambiamento climatico. Gli scienziati calcolano che il suolo della Terra attualmente contenga tre volte più carbonio di tutta la vegetazione del pianeta, e il doppio di quanto è presente nell’atmosfera.
L’agricoltura del carbonio è un mezzo estremamente promettente per ridurre i livelli di CO2 atmosferica, e comprende una serie di pratiche agricole la cui efficacia è scientificamente provata, non solo in termini di aumento del sequestro di carbonio nel suolo e delle strutture delle colture, ma anche per quanto riguarda il miglioramento della struttura del suolo, della biodiversità e della capacità di ritenzione idrica. Nel caso specifico dei vigneti, le principali pratiche attraverso le quali il carbonio viene sequestrato sono l’applicazione di compost organico, l’uso di piante (seminate o autoseminate) come copertura del terreno e l’incorporazione della potatura verde invernale nel terreno.
“Utilizzare il suolo dei vigneti per accumulare CO2 è una grande opportunità per ridurre la concentrazione di gas nell’atmosfera”, spiega Jordi Sardans, il ricercatore CREAF che coordina lo studio. “Inoltre, questa soluzione non si limita alla viticoltura; può essere applicato a qualsiasi tipo di coltura e migliora anche la qualità del suolo ”. Come ricorda Mireia Torres, direttore generale di Jean Leon, “Oltre alla nostra viticoltura biologica a Jean Leon, tutte le cantine della Familia Torres stanno lavorando per ridurre le emissioni di CO2 che la nostra attività genera. Vogliamo anche contribuire a ridurre efficacemente le concentrazioni di CO2 da fonti antropiche sequestrando il carbonio e collocandolo in strutture stabili del suolo”.
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