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Tra la voglia di rifarsi delle ferie estive rovinate dal maltempo e abbondanza (a prezzi vantaggiosi) di tartufi e funghi, è boom per il turismo enogastronomico d’autunno tra sagre e feste per il Belpaese. Così Coldiretti, su dati Istituto Piepoli

Non Solo Vino
Il bosco protagonista d’autunno, con funghi e tartufi ... e, quindi, boom per turismo enogastronomico, tra sagre e feste

Un italiano su tre quest’anno si rilassa con l’enogastronomia in un autunno che è particolarmente ricco per le specialità di stagione, dal tartufo ai funghi, dopo una estate pazza segnata dal maltempo. A dirlo la Coldiretti sulla base dell’indagine dell’Istituto Piepoli, che prevede per i prossimi mesi un aumento del 5% sul 2013 per la vacanza enogastronomica spinta dalla necessità di “rifarsi” delle ferie estive 2014, spesso rovinate dal maltempo, ma anche da una annata straordinaria per le tavole d’autunno.
“Per il tartufo - sottolinea la Coldiretti - si registra una stagione da record storico con una produzione ottima per quantità e qualità con le prime quotazioni che sono abbordabili per tutti come non avveniva da tempo. Alla Borsa di Alba in Piemonte il tartufo bianco è stato pagato 200 euro all’etto per le pezzature medie di 20 grammi mentre ad Acqualagna nelle Marche le rilevazioni vanno registrare prezzi variabili da 50 a 110 euro all’etto a seconda del peso, ma ci sono anche offerte shock attorno ai 10 euro per il tartufo nero nel centro Italia. La pioggia abbondante ha favorito anche - continua la Coldiretti - la nascita dei funghi con ottimi riscontri per porcini, finferli e trombette negli oltre 10 milioni di boschi che ricoprono circa un terzo della superficie nazionale”.
Insieme ai tradizionali appuntamenti come la Fiera internazionale e del mercato mondiale del tartufo bianco di Alba o la Fiera Nazionale del Tartufo di Acqualagna, come già ricordato da WineNews, si moltiplicano nella penisola feste e sagre dedicate ai principali frutti dell’autunno che vanno dall’uva ai funghi, dalle castagne alle mele fino ai tartufi e all’olio novello. “Un fenomeno che va però accompagnato - sostiene la Coldiretti - da una maggiore qualificazione dell’offerta che accanto a proposte di alta qualità mostra spesso anche tante improvvisazioni. Tra i consigli da seguire nella scelta ci sono infatti l’opportunità di verificare la congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali, dai ristoratori agli agricoltori”.
“L’Italia - sottolinea la Coldiretti - è leader mondiale nel turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel Belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinata alla tavola ben un terzo (33%) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia. Un successo reso possibile dai primati conquistati nella qualità e istintività alimentare con ben 4813 specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale e censite dalle Regioni ma anche con il record europeo di 264 denominazioni riconosciute come Dop/Igp ed il maggior numero di imprese che coltivano a metodo biologico dell’Unione”.

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