02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Tra le cause dell’infertilità c’è anche la cattiva alimentazione. Aumentano i casi in Italia ed il 12% nelle donne dipende dal peso corporeo, troppo o troppo poco. Così l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano. Un aiuto può arrivare dalla tavola

Anche una cattiva alimentazione può essere causa di infertilità nella donna: in Italia il 12% dei casi dipende da eccessivo peso ponderale o da eccessiva magrezza nella donna. Lo riferisce uno studio dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano che ha preso in esame circa 5.000 adulti, tra i 20 e i 40 anni, valutando i parametri antropometrici come peso, altezza, indice di massa corporea (Bmi), l’abitudine al fumo e le abitudini alimentari. Diversi studi evidenziano che un peso non adeguato alla propria altezza aumenta il rischio di aborti e di sterilità. Nel campione preso in esame dall’Osservatorio emerge che il 17,5% delle donne è obeso, il 12% sottopeso ed il 41,5% normopeso, mentre il 39% dei maschi è sovrappeso e il 21% è obeso. Da qui i consigli nutrizionali nella coppia, come valutare i parametri antropometrici e avere un peso compreso tra 20 e 24.9 di Bmi, seguire una dieta varia e completa, ricca di vitamine e ferro, introdurre alimenti di origine animale (che contengono ferro, zinco, Vitamina D, Vitamina B12), e, in fase preconcezionale, ridurre o smettere di fumare (ambosessi), consumare alcool anche moderato (donne) e pesci di grossa taglia (aumentare invece quello di pesce in genere).
“Le donne obese sono quelle che cercano più frequentemente aiuto per l’infertilità - sottolinea Michela Barichella, dietologa dell’Icp Milano e membro dell’Osservatorio - ma che hanno meno probabilità di ottenerlo. Nel Regno Unito, per esempio, la maggior parte dei centri Pma (procreazione medicalmente assistita) del Ssn-Sistema sanitario nazionale impone un limite di Bmi (che varia da 30 a 35 kg/m2) per l’accesso alle cure. Un’alimentazione corretta, che fornisca e soddisfi il fabbisogno di vitamine, sali minerali, zinco, ferro e via dicendo può essere importante per combattere l’infertilità”.
Secondo lo studio, i casi di infertilità, sia per la donna che per l’uomo, sono in aumento, causati per lo più da patologie specifiche che possono ostacolare il concepimento (varicocele, endometriosi), ma talvolta attribuibili ad uno stile di vita non corretto e al concorso di fattori ambientali come il fumo, lo stress e l’alimentazione sbilanciata. E il problema di peso non riguarda solo le donne. Anche il sottopeso, il sovrappeso e l’obesità maschili si associano a una ridotta qualità seminale e ad un elevato rischio di subfertilità nelle coppie in cui il partner maschile è obeso.
Lo studio dell’Osservatorio ha considerato anche l’intake giornaliero di vitamine e di sali minerali, che possono avere un ruolo fondamentale nella fertilità. I maschi fertili hanno livelli seminali di zinco significativamente più elevati dei maschi infertili. I livelli seminali di zinco correlano significativamente con la conta spermatica e la normale morfologia dello sperma. La quantità raccomandata di zinco è di 11 mg/die, mentre nei fumatori il fabbisogno è superiore. Il nostro campione ha un intake giornaliero di 17 mg/die, intake sufficiente a garantire il fabbisogno. Emergono invece i bassi valori di ferro introdotti con la dieta. Un adeguato apporto di ferro nelle fasi precoci della gravidanza riduce la frequenza di aborti spontanei. Anche l’ipovitaminosi D non aiuta e vista la prevalenza di subdeficit clinici di questa vitamina, una supplementazione è raccomandabile. Migliora la qualità dello sperma e migliora il microambiente ovocitario. Lo studio ha indagato anche l’introduzione di Vit B12 che migliora la fertilità nelle donne, effetto preventivo sull’abortività. A rischio sono le donne vegane o con bassi consumi di alimenti di origine animale.
Info: www.educazionenutrizionale.granapadano.it

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli