Covid o no, zone rosse o meno, la stagione del Tartufo Bianco avanza. E regala segnali e curiosità. In Toscana, sotto la stessa quercia in cui fu ritrovato il tartufo dei record, 1,497 kg nel 2007 dalla famiglia Savini, tartufo da Guinness dei primati che nell’Asta Internazionale di Toscana (per beneficenza) fu pagato ben 330.000 dollari, oggi la Savini Tartufi annuncia il ritrovamento di un altro esemplare rarissimo, da 761 grammi. “Un faro di speranza in un anno così difficile”, commentano Cristiano e Luciano Savini. Come allora anche questo tartufo volerà ad Hong Kong, venduto al ristorante Ciak dello chef stellato Umberto Bombana e Valentino Ugolini. Ed sarà proprio Umberto Bombana, con il suo tristellato 8 ½ Bombana ad Hong Kong, uno dei quartier generali nel mondo (oltre a Singapore, Mosca e Dubai) dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba n. 21, in diretta dal Castello di Grinzane Cavour l’8 novembre, nella Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, che continua in versione on line. Evento che, come da tradizione, è firmato, tra gli altri, dall’Enoteca Regionale del Piemonte e dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, con i grandi lotti di tartufo, grandi vini e quest’anno anche panettoni d’autore, che raccoglieranno fondi per beneficenza per istituzioni caritatevoli e culturali (in 20 edizioni raccolti e donati oltre 4,8 milioni di euro).
Intanto, però, la nobiltà del Tuber Magnatum Pico si fa “pop”, e stizza l’occhio alla “mixology d’autore”, con le prime ricette ufficiali di cocktail a base di tartufo studiate dai bartender coinvolti dal progetto della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in collaborazione con la storica Giulio Cocchi (spumanti e Vermouth dal 1891). L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sposare i gusti dei vini aromatizzati, in particolare del Vermouth di Torino, con il sapore inconfondibile del Tuber Magnatum Pico attraverso ricette ufficialmente riconosciute dalla Fiera e dalla Cocchi, uno dei nomi storici del bere Piemonte. Il progetto unisce idealmente due città piemontesi: Alba, capitale internazionale del Tartufo Bianco, e Torino, capitale del Vermouth, passando per Asti e Barolo. Due prodotti di assoluta eccellenza, il Vermouth di Torino e il Tartufo Bianco d’Alba, riuniti in un ricercato cocktail ideato dal barman Maxim Schulte, 11° e ultimo Head Bartender dell’American Bar del Savoy di Londra, attualmente alla guida del Cocktail Bar al Kol Restaurant di Marylebone. Nasce così, nella capitale del Regno Unito, la ricetta di Alba - Torino, un cocktail dove lo Storico Vermouth di Torino infuso con il Tartufo Bianco d’Alba si unisce al Barolo Chinato Cocchi, che nasce proprio come il Tartufo dal cuore delle Langhe, e al London Dry Gin per un risultato dai profumi e dai sapori ricchi, avvolgenti e inebrianti. È una ricetta volutamente minimalista, ma di grande efficacia e replicabile anche nei ristoranti che dispongano dei quattro ingredienti originali richiesti, con la certezza di ottenere un ottimo cocktail stagionale di alto livello. A Milano intanto, Guglielmo Miriello, bar manager del Ceresio 7, raccoglie l’ispirazione e propone Italian Gentleman, cocktail complesso dal profilo armonico, morbido, robusto, nel quale emergono le note lievemente amaricanti dei fiori di genzianella (nel Cocchi Americano) e della corteccia di china (nel Barolo Chinato) intrecciate sapientemente a quelle del Tartufo lamellato sul momento.
Si conferma così, ancora una volta, la versatilità sia del Tartufo che dei vini aromatizzati piemontesi di Cocchi, perfetti anche nell’abbinamento con ingredienti non canonici: spunti per realizzare nuovi cocktail e nuove proposte di cocktail “gastronomici” all’insegna della creatività e della piemontesità. Con tanto di video per la realizzazione delle ricette.
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