QR code, Blockchain, Rating dei prodotti venduti e Cloud per l’integrazione dei database di controllo dei fornitori: i sistemi, sempre più tecnologici, per controllare qualità e tracciabilità dei prodotti che raggiungono gli scaffali dei supermercati sono sempre di più, perché sempre più attento è il consumatore. E la risposta della Gdo, la Grande distribuzione organizzata, non è stata solo quella di fornire nuovi strumenti tecnologici: il sistema organizzativo in tema di sicurezza alimentare è stato infatti mappato per la prima volta da The European House - Ambrosetti, gruppo professionale che opera in diverse attività e Paesi del mondo, per conto dell’Associazione della Distribuzione Moderna (ADM), presentato oggi a Milano, in una conferenza. Ed ha mostrato come nel 2017 siano stati effettuati nei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata 2,3 milioni test (pubblici e privati). Un sistema in cui crescono gli investimenti delle aziende in personale e nuove tecnologie che controllano tracciabilità, scadenze, stato di conservazione e igiene dei prodotti alimentari in vendita e delle superfici di lavoro. Nei 26.000 grandi e piccoli supermercati italiani le autorità competenti visitano mediamente tra le 5 e 6 volte in un anno ogni punto vendita, con attività di controllo e/o verifica. Nel 2017 sono stati fatti 143.000 controlli e 100.000 verifiche ispettive, con il coinvolgimento dei Ministeri della Salute, dell’Agricoltura, dell’Economia e dell’Ambiente, insieme ad enti operativi come ASL - ASR (Agenzia Sanitaria e sociale Regionale), ATS (Agenzia Tutela della Salute), Servizi Veterinari, NAS dei Carabinieri, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Ispettorato ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione delle Frodi di prodotti agroalimentari), Polizia Locale, Consorzi di Tutela. A questi controlli vanno sommate le centinaia di migliaia di test che le imprese distributive con i loro Uffici Controllo Qualità affidano a istituti specializzati indipendenti. Nel 2017 le stesse insegne distributive hanno inoltre commissionato circa 2.000 controlli sulle industrie fornitrici di prodotti alimentari per la Marca del Distributore e di prodotti freschi e freschissimi.
Lo studio di The European House - Ambrosetti è arricchito da una survey sui responsabili sicurezza e qualità delle imprese distributive, dalla quale risulta che il 70% delle insegne ha aumentato gli investimenti nella sicurezza alimentare, con una spesa annua che per alcune aziende può arrivare anche a 5 milioni di euro. Investimenti destinati a crescere ulteriormente nei prossimi cinque anni, specie in nuove tecnologie che renderanno più semplici ed efficaci i processi legati alla qualità e alla sicurezza: dal QR Code per migliorare il controllo sullo stato di conservazione dei prodotti (smart label) alla Blockchain per migliorare la tracciabilità, dal Rating dei prodotti venduti on line al Cloud per l’integrazione dei database e dei parametri per valutare i fornitori.
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