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TRATTORI IN MARCIA VERSO BRUXELLES CONTRO LA CRISI DEL LATTE: IN STRADA CENTINAIA DI AGRICOLTORI DA TUTTA EUROPA. CONFAGRICOLTURA: “NELL’UNIONE EUROPEA IN MARZO LE CONSEGNE A -2,5%. PESA L’ANDAMENTO NEGATIVO DELLE QUOTAZIONI”

Sono oltre 600, ma potrebbero raggiungere il migliaio, secondo gli organizzatori, gli agricoltori europei che sui loro trattori in marcia verso Bruxelles per denunciare, nel vertice dei capi di stato e di governo dell’Ue, la grave crisi del latte che da mesi sta mettendo in ginocchio il settore. Chiamati a raccolta dall’European milk Board (Emb), provengono soprattutto da Belgio, Germania, Olanda, Francia e Lussemburgo. Alla Commissione europea chiedono un intervento immediato per definire delle modalità di rilancio del prezzo del latte che è ai minimi storici a livello europeo. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, come aveva promesso ai produttori tedeschi, solleverà - in modo informale - il grave problema della crisi del latte con i partner europei. Di fatto, si tratterebbe di dare un “input” alla ricerca di azioni comunitarie per fronteggiare l’attuale grave crisi di mercato, in vista del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue che si riunirà lunedì a Lussemburgo, dove i 27 saranno accolti dai trattori dell’Emb e delle organizzazioni agricole e cooperative dell’Ue.
Intanto in Italia, Confagricoltura registra, sui dati di marzo 2009, un calo medio nelle consegne di latte del 2,5% tra i paesi dell’unione, dovuto in buona misura ai grandi produttori come Germania, Francia e Gran Bretagna.

A pesare, secondo l’organizzazione delle imprese agricole italiane, è soprattutto l’andamento negativo delle quotazione del latte, che in Germania sono scese del 6%, e in Francia addirittura dell’8%.

In base ai dati diffusi da Confagricoltura, le consegne che hanno fatto registrare le maggiori contrazioni sono proprio quelle tedesche (-3,6%), seguite da quelle inglesi (-2,7%), italiane (-2,3%) e francesi (-1,2%); in altri paesi invece si sono registrati consistenti incrementi percentuali, come in Polonia (+4,3%), Olanda (+2,6%) e Danimarca (+2,2%).

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