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MADE IN ITALY

Trump Presidente, manca sempre meno: i dazi saranno realtà? L’appello di Italia del Gusto

Il Consorzio delle principali aziende agroalimentari italiane chiede unità alle imprese e sprona il Governo: “fare tutto per salvaguardare il settore”
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L’agroalimentare made in Italy e il timore dei dazi promessi da Trump in Usa

Dopo l’ultimo discorso da Presidente degli Stati Uniti Joe Biden il passaggio di consegne al neo rieletto Donald Trump è ormai solo questioni di giorni. Il tycoon newyorkese prenderà il comando del Paese a partire dal prossimo 20 gennaio e l’Italia dell’agroalimentare attende di sapere se, e come, verrà attuata la promessa in campagna elettorale di imporre dazi sulle produzioni in arrivo dall’Unione Europea. Un tema giudicato impattante sugli affari, come quelli del vino, per il 36% dei professionisti del settore enoico intervistati da un recente report di ProWein, ma che si allarga a tutto il made in Italy del Food & Beverage. E, così, anche Italia del Gusto, il Consorzio che rappresenta le principali aziende del settore (da Barilla a Giovanni Rana, passando per Vecchia Romagna, Amadori, Parmareggio, Novi, Ponti e tanti altri), lancia un appello al Governo Meloni per intraprendere azioni diplomatiche urgenti al fine di proteggere la competitività delle imprese italiane e mantenere l’accesso al mercato americano, cruciale per il made in Italy.
Nel 2023, infatti, l’export agroalimentare italiano ha toccato i 52 miliardi di euro, con oltre 3,5 miliardi derivanti dagli Stati Uniti, che rappresentano il terzo mercato di sbocco per l’agroalimentare made in Italy. Per quanto riguarda il vino, invece, gli Usa sono il mercato di approdo n. 1 per l’Italia con un +8,2% nei primi 10 mesi dell’anno, che si traduce in 1,59 miliardi di euro in valore.
Il timore di Italia del Gusto, ma non solo, è che gli eventuali dazi doganali, se applicati, rischino di compromettere la crescita e la competitività in uno dei mercati più importanti per il made in Italy, quello dell’agroalimentare: l’aumento per i cittadini americani dei prezzi al consumo dei prodotti dello Stivale, infatti, porterebbe molto probabilmente ad una riduzione della domanda andando così a indebolire la posizione dell’intero settore, con gravi ripercussioni su tutta la filiera.
“I dazi porterebbero grave nocumento agli importanti traguardi conseguiti sul mercato Usa dalle aziende alimentari italiane - afferma Giacomo Ponti, presidente Italia del Gusto - è il momento di difendere il nostro made in Italy, di proteggere l’eccellenza che ci contraddistingue e di garantire che i nostri prodotti continuino ad arrivare sui mercati internazionali senza aggravi di costo per il consumatore finale. In un contesto di incertezza - prosegue - le sfide che ci attendono richiedono un impegno ancora maggiore. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia: dobbiamo essere proattivi e adattarci a un ambiente economico in rapido cambiamento”.
L’export agroalimentare è da sempre un pilastro fondamentale per l’economia italiana ed è anche in questo perimetro che negli anni si è ritagliato il proprio ruolo il Consorzio Italia del Gusto, con il suo impegno nel sostenere le imprese affiliate nella loro crescita all’estero e facendo leva su caratteristiche come qualità, autenticità e innovazione in maniera tale da rendere i prodotti italiani un punto di riferimento internazionale. “La nostra forza è l’alta qualità - spiega Ponti - i nostri prodotti sono un patrimonio che il mondo riconosce e apprezza e in questi tempi complicati, dobbiamo continuare a far valere la nostra unicità. Abbiamo una lunga tradizione di resilienza e capacità di superare le sfide. Ora è il momento di unire le forze e dimostrare quanto il nostro made in Italy sia indispensabile. Sappiamo che il governo italiano ha, da sempre, a cuore la competitività delle nostre imprese e siamo certi che metterà in atto tutte le azioni necessarie per la salvaguardia del futuro del nostro settore”.

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