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CAOS PANDEMIA

Turismo e ristorazione, fioccano le disdette causa Covid: - 40% solo negli agriturismi

I dati Cia/Agricoltori Italiani: in 10 giorni ogni struttura perderà in media 25.000 euro. Per limitare i danni si torna a puntare sul delivery
AGRITURISMI, CIA-AGRICOLTORI, DISDETTE, RISTORAZIONE, Non Solo Vino
Turismo e ristorazione, fioccano le disdette causa Covid: -40% solo negli agriturismi

Tutti speravamo nelle festività di fine anno per lasciare definitivamente la pandemia alle spalle, ed invece, in poche settimane, il quadro è mutato drasticamente, con contagi mai così elevati, nei numeri, per effetto della variante Omicron del Covid-19, sebbene la situazione ospedaliera, almeno in Italia, sia nettamente migliore di un anno fa. Fatto sta che prudenza e paura stanno pesando enormemente, ancora una volta, sul turismo e di conseguenza, sulla ristorazione. E così, dopo un Natale 2021 che per moltissimi è passato tra le mura domestiche, fioccano le disdette per le prenotazioni di San Silvestro e Capodanno in alberghi e ristoranti di tutta Italia.
Un effetto domino, secondo la Cia/Agricoltori Italiani, che, negli agriturismi, per esempio, registra cancellazioni già del 40%, e in aumento, nel periodo tra Natale e l’Epifania. Il risultato è che la ricettività del mondo agricolo giù mette in conto “una perdita, in media, di 25.000 euro in 10 giorni per ogni struttura, ed un Capodanno a picco da recuperare, forse, puntando sulla consegna a domicilio”, secondo “Turismo Verde”, l’associazione agrituristica della Cia/Agricoltori Italiani. Attese e ottimismo vacillano, dunque, anche nelle 24.000 strutture agrituristiche d’Italia che nelle festività natalizie avevano riposto non poche speranze come occasione di ripresa per il comporta della ristorazione e dell’ospitalità. Invece, con oltre 50.000 casi al giorno, 6.000 voli cancellati anche per contagi tra gli equipaggi e 2 milioni di italiani in quarantena, sfumano via via 25 milioni di partenze programmate solo pochi mesi fa.

Dati oggettivi e timori, sottolinea Cia/Agricoltori Italiani, hanno chiaramente spinto famiglie, coppie e comitive a rivedere i programmi per le feste. Inoltre, tanti rientri imprevisti causa contagi, lunghe file per i tamponi e, quindi, cambi di meta, ma anche arrivi dall’estero annullati, hanno finito non solo per incidere pesantemente sui pernotti, ma anche su pranzi e cene fuori casa, anche nelle vicinanze. L’isolamento per chi è entrato in contatto con positivi, sta sgretolando in queste ore, la convivialità pianificata per la notte di San Silvestro che, vietate le piazze e le feste nei locali, si pensava salva in ristoranti e agriturismi.
Per Cia/Agricoltori Italiani che guarda anche ai trend in tenuta, resta l’opportunità della consegna a domicilio e, quindi, dell’agridelivery che l’organizzazione sostiene e garantisce insieme al suo network di produttori con dalcampoallatavola.it. Gli agriturismi, infatti, tornano a confermare quella versatilità e prontezza che sin dal primo lockdown ha permesso di fornire un servizio ai cittadini e di alimentare un’attività per natura inarrestabile sia nei campi che nelle stalle. La speranza è che tra gennaio e febbraio 2022, con i booster a 4 mesi e l’arrivo di 2,9 milioni di dosi, l’Italia recuperi strada sul fronte delle vaccinazioni per tornare davvero a progettare in modo più solido la primavera e l’estate 2022. L’appello è ancora una volta alle istituzioni perché facciano subito sistema con il territorio e aumentino le risorse del Pnrr a disposizione per la ripresa del settore turistico italiano.

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