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TUTTI CONTENTI PER L’ABOLIZIONE DELL’IMU AGRICOLA. DAL MINISTRO DE GIROLAMO (“VITTORIA DI PDL E AGRICOLTORI, GRAZIE A LETTA E PD), AD ORGANIZZAZIONI AGRICOLE. E SEMBRA SCAMPATO IL RISCHIO DI UN AUMENTO DELLE ACCISE SUGLI ALCOLICI PER LA COPERTURA ...

Tutti contenti, a quanto pare, per l’abolizione dell’Imu agricola. Dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia de Girolamo, alle organizzazioni agricole. E sembra anche scampato il possibile aumento delle accise sugli alcolici per trovare le coperture necessarie per il mancato gettito, già introdotto, per altro, ricorda Federvini, per fare cassa sul fronte della “cultura”, come previsto dal decreto legge “Beni culturali” di cui abbiamo già scritto il 9 agosto.

“Considero quella di oggi una vittoria del Pdl, il mio partito - ha detto il Ministro de Girolamo - e di tutti gli agricoltori italiani che potranno finalmente utilizzare queste risorse per investire nelle proprie attività. Voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il Pd per aver accolto le nostre richieste sulla parte agricola dell’Imu. La decisione presa è un riconoscimento concreto dell’importanza del settore e la sua centralità per l’economia italiana. L’Imu agricola è stata una tassa doppiamente ingiusta che ha colpito terreni e fabbricati, strumenti di lavoro indispensabili. Per questo mi sono impegnata fin da subito per liberare il settore da questa iniquità”. Il gettito 2012 dell’Imu agricola, ricorda il Ministero, è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600.000 agricoltori professionali (aziende agricole).

“Sono certa che questo provvedimento - continua la De Girolamo - darà un importante impulso alla crescita del nostro agroalimentare, che costituisce una leva indispensabile per la ripresa dell’Italia. Il comparto ha saputo infatti tenere testa alla crisi e grazie al duro lavoro dei nostri imprenditori il Made in Italy, che è la vera forza del Paese, è sempre più apprezzato e amato nel resto del mondo. L’agroalimentare italiano continua a crescere e dobbiamo sostenere gli imprenditori che ogni giorno si rimboccano le maniche per ottenere questi risultati. Per costruire un solido percorso per un futuro migliore dobbiamo essere in grado di fare le scelte giuste. Quella di oggi è stata una scelta giusta. Ora dobbiamo andare avanti in questa direzione e per farlo serve il contributo di tutti”. E dalle organizzazioni di categoria, arriva un applauso praticamente all’unisono.

“Una decisione che incoraggia la ripresa e gli investimenti in agricoltura”, è il primo commento di Agrinsieme (il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Italiane). “Il Governo ha mantenuto un impegno: il Ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico. Hanno così risolto il problema che Agrinsieme aveva posto fin dalla prima istituzione della tassa sugli immobili: cioè averla applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi di impresa del settore. Una denuncia tempestiva che ha trovato nei molti documenti prodotti in questi mesi ragioni evidenti. Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di Stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli”.

“Una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura - commenta ancora la Coldiretti, per bocca del presidente Sergio Marini - che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto dunque l’ impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15.000 agricoltori presenti all’Assemblea della Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese. L’abolizione dell’Imu - aggiunge Coldiretti - spinge l’occupazione dei giovani in agricoltura dove uno dei principali ostacoli all’ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa. È stata finalmente eliminata una delle ragioni che ha frenato gli investimenti nel settore di tantissimi giovani che desiderano oggi fare impresa in agricoltura ma anche la crescita delle oltre 59.000 imprese condotte da giovani under 35 già presenti in Italia. Questo importante intervento sul piano fiscale contribuisce ad aumentare l’efficacia del piano di dismissioni dei terreni pubblici a favore dei giovani agricoltori il cui iter ci auguriamo possa essere completato a breve”.

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