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UN BATTERIO METTE A RISCHIO LA PRODUZIONE ITALIANA DI KIWI, UNO DEGLI ASSI STRATEGICI DELLA NOSTRA AGRICOLTURA. SCATTA IL PIANO DI PROTEZIONE MINISTERIALE: CONTROLLI, PROCEDURE STANDARD E POLIZZE ASSICURATIVE

Una rete di controlli gestiti dai servizi fitosanitari regionali, procedure standard e misure da mettere in atto, da parte degli agricoltori, polizze assicurative garantite da contributi statali. Sono le misure previste dal decreto “salva kiwi”, messo a punto dal Ministero delle Politiche Agricole per difendere la produzione nazionale - una delle voci più importanti della nostra agricoltura - dal “cancro batterico” del kiwi: lo Pseudomonas syringae pv. Actinidiae. Manca solo la registrazione della Corte dei Conti al provvedimento, varato a seguito del parere favorevole del Comitato fitosanitario nazionale e della Conferenza Stato-Regioni, con il quale si completa il quadro delle prescrizioni da mettere in atto per difendere le nostre preziose coltivazioni di kiwi da questo pericolosissimo batterio, in grado di mettere a rischio un comparto strategico, visto che l’80% della produzione nazionale di kiwi è destinata ai mercati esteri, dove pretendono garanzie sui rischi di diffusione di malattie. I provvedimenti presi dal Ministero vedono, ovviamente, un apporto scientifico, con il coinvolgimento del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) e di istituti di ricerca delle Regioni in cui la coltura è più diffusa, con cui si tenta di dare risposte sempre più puntuali agli operatori della filiera, per quanto riguarda la selezione di varietà resistenti al batterio, le tecniche di lotta e di prevenzione da mettere in atto.

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