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UN BLITZ “SPETTACOLARE” NEL CANAL GRANDE A VENEZIA PER CHIEDERE ... UNA BANCA DELLA TERRA VENETA CHE FACCIA CHIAREZZA SUGLI OLTRE 15.000 ETTARI GESTITI DA 135 ENTI PUBBLICI A CUI “SIAMO PRONTI A RIDARE FERTILITÀ”: PROTAGONISTI I GIOVANI DI COLDIRETTI

Non Solo Vino
Le proteste di Coldiretti a Venezia

“Vogliamo conoscere quali e quanti sono gli appezzamenti, le parcelle incolte quelle abbandonate o ancora vincolate. Vogliamo accedere alle gare per l’assegnazione dei terreni con priorità: non possiamo competere con le grandi disponibilità economiche di aziende ben strutturate, ma in cambio diamo l’intraprendenza e prospettive occupazionali di lungo termine. Siamo pronti a ridare fertilità a questi campi e, di conseguenza, più prodotti genuini ai cittadini con un territorio più sicuro e curato”. Parola di Andrea Barbetta, leader di Giovani Impresa della Coldiretti, protagonisti di un blitz a Venezia lungo il Canal Grande e per le calli fino a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale veneto, per chiedere alla politica regionale una banca della terra veneta, che faccia chiarezza sugli oltre 15.000 ettari gestiti da 135 enti pubblici (Stato, Regione, Province, Comuni, università, enti di sviluppo agricolo e così via) su un totale di una superficie pari a 811.440 ettari lavorata da circa 120.000 aziende (secondo il Censimento 2010). Proprietà che, ha ricordato il presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, “seppur utilizzate, sono in patrimonio che potrebbe essere messo in trasparenza e magari on line cosi che tutti possano individuare i siti e addirittura partecipare ad eventuali appalti”.
Due storie, agli antipodi del Veneto, ma simili.
Paolo a Torcello coltiva i suoi 1000 metri quadrati di orto. In questa isola la terra è fertile e può seminare qualsiasi cosa che diventa ortaggio prelibato. Oltre il recinto della sua proprietà però solo rovi. “Quell’appezzamento è del Demanio - dice - e potrebbe diventare una spiaggia verde della laguna dove turisti di passaggio possono approdare con la loro barca e concedersi un po’ di relax gustando prodotti tipici. Peccato che sono passati dieci anni dalla prima mia richiesta”. Per fortuna l’unico imprenditore agricolo che vive in questo posto non si scoraggia. Esattamente molti chilometri più in là, all’altezza delle Prealpi trevigiane, un giovane ha vinto il bando per gestire una malga tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene. Per ripristinare l’ambiente vorrebbe sfalciare l’erba dei campi vicini cosi da alimentare gli animali allevati. E invece no, tutto quel terreno limitrofo alla stalla appartiene ad un Consorzio che non se ne cura affatto. Per questi casi e tanti altri, il blitz a Venezia.
“Al vaglio della IV commissione agricoltura - ha detto Piazza - c’è un progetto di legge in tal senso, siamo stati ricevuti per consegnare le nostre osservazioni affinchè la Regione prenda velocemente le giuste decisioni in merito”. Le considerazioni che i Giovani Coldiretti non digeriscono in merito al provvedimento legislativo riguardano l’ennesimo incarico, quasi in conflitto d’interessi, a Veneto Agricoltura, il ridotto elenco degli immobili previsti e i vari filtri imposti che bloccano un possibile sistema on line e, non ultima, l’omissione della precedenza assoluta alle nuove generazioni. La delegazione è stata ricevuta a Palazzo Ferro Fini.
La Coldiretti ricorda che l’agricoltura rappresenta un settore in controtendenza, capace ancora di dare occupazione, e che in Veneto il tasso di disoccupazione è pari al 25,3% e colpisce la fascia d’età tra i 15-24 anni.

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