Un colosso della birra e da 250 miliardi di euro di capitale: è quello che potrebbe nascere dalla “fusione amichevole” tra il gruppo belga Anheuser-Busch InBev, il più grande produttore di birra del mondo, e il n. 2 SabMiller, colosso sudafricano

Un colosso della birra e da 250 miliardi di euro di capitale: è quello che potrebbe nascere dalla “fusione amichevole” tra Anheuser-Busch InBev, il più grande produttore di birra del mondo (oltre 200 marchi di birra come Budweiser, Beck’s, Corona e Stella Artois), con sede in Belgio e una quota di mercato mondiale del 25%, e SabMiller, colosso sudafricano e n. 2 del mercato birrario (con brand come Grolsch e Pilsner Urquell, ma anche Dreher e Peroni).

Le notizie parlano di una offerta di “fusione amichevole” presentata da InBev, che SabMiller starebbe valutando. Il comunicato di AB InBev parla “dell’intenzione di lavorare con il board di Sabmiller per una transazione auspicabile”. E viene precisato che “può non esserci certezza che questo approccio porterà a una proposta o ad un accordo, o si arrivi a definire i termini su cui possa essere impostata una eventuale offerta”. Per questo, la multinazionale belga avverte che “nel frattempo è fortemente consigliato agli azionisti di mantenere le proprie quote e di non muoversi”.
A sua volta, SabMiller si è limitata a dichiarare che il consiglio di amministrazione “esaminerà e risponderà in modo adeguato a qualunque proposta verrà avanzata” e secondo quanto trapela la società sarebbe disposta a trattare. Intanto il mercato scommette sulla fusione e in Borsa i titoli dei due gruppi sono schizzati al rialzo. Il gruppo di origine sudafricana, quotato alla Borsa di Londra, è arrivato a registrare guadagni del 24%, mentre i titoli di AB Inbev sono volati fino al 12%.