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UN CONSUMO ESAGERATO DI BIBITE GASSATE E DOLCIFICATE, ORE E ORE DAVANTI TV O VIDEOGAME E L’ABITUDINE DI MANGIARE TROPPO E MALE DURANTE LA GIORNATA: ECCO I “NEMICI” DELLA DIETA DEI GIOVANI AMERICANI SECONDO “HEROES”, UNO STUDIO DELL’INDIANA UNIVERSITY

Un consumo esagerato di bibite gassate e dolcificate, ore e ore davanti tv o videogame e l’abitudine di mangiare troppo e male durante la giornata: ecco i fattori “nemici” della dieta sana dei giovanissimi, nonché i maggiori responsabili, secondo lo studio dell’Indiana University degli Stati Uniti, del sovrappeso degli studenti americani.

L’indagine ha esaminato l’impatto di un programma scolastico di intervento sull’obesità giovanile, denominato “Heroes”, su un periodo di 18 mesi. Questo progetto, sviluppato in alcuni Stati americani, è destinato a migliorare la qualità della salute degli studenti attraverso la promozione di comportamenti salutari ad opera degli insegnanti e delle famiglie. I ricercatori hanno verificato su 5.309 studenti di 11 scuole quali sono i fattori predittivi del sovrappeso persistente tra i ragazzi. E quali sono gli errori più diffusi. Secondo Dong-Chul Seo, autore dell’indagine, “i risultati confermano la connessione tra i livelli più alti di consumo di bevande a base di soda e il sovrappeso. Ovvero il deterioramento graduale del girovita dei ragazzi. Dati che supportano alcune scelte adottate, ad esempio, a New York con il divieto di vendita di volumi “extralarge” di bevande gassate e zuccherate”.

Inoltre l’indagine ha evidenziato come “incoraggiare gli studenti a mangiare con regolarità ma solo tre volte al giorno sembra essere una buona strategia per aiutare gli studenti a raggiungere un peso nella media”. La ricerca ha anche scoperto come lo status socio-economico di chi frequenta le scuole può influenzare l’azione anti obesità messa in campo. Ovvero, gli istituti che partecipano al programma “Heroes”, con una popolazione scolastica proveniente dai ceti medio-bassi, hanno tassi più alti di studenti in sovrappeso o che vedono aumentare il loro girovita durante la durata dello studio. “Questo - spiegano i ricercatori - indica come i ragazzi dei ceti più abbienti hanno maggiori opportunità di poter accedere a un cibo di qualità migliore e ad attività fisica più intensa. Mantenendosi quindi più in salute rispetto ai coetanei meno fortunati”.

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