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Un documento per i giovani agricoltori e per il ricambio generazionale fondato su accesso al credito, alla terra e la nascita di un “erasmus” europeo: lo ha presentato la Presidenza Italiana dell’Ue. Dai domini web del vino al bio il punto sui lavori

Un documento per i giovani agricoltori, a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura, fondato su tre punti principali, quali la concessione di crediti dedicati da parte della Bei (Banca Europea degli Investimenti), misure per l’accesso alla terra e l’istituzione di un’“erasmus” per i giovani agricoltori europei. È il piano presentato dalla Presidenza Italiana dell’Ue a Bruxelles al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue, e sul quale, sottolinea il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, è stato registrato un ampio consenso da parte degli Stati membri. Il Consiglio ha inoltre ribadito la contrarietà al taglio del budget 2015 attraverso la riduzione del Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) e ha trovato un accordo sul regolamento per la pesca in acque profonde.
Relativamente alla concessione di crediti dedicati da parte della Bei, uno dei tre punti proposti dalla Presidenza Italiana nel piano per i giovani agricoltori per l’accesso al credito, alla terra e per la formazione, prevede di coinvolgere la Banca per fornire un sostegno economico ai giovani agricoltori che intendono accedere ai finanziamenti. La Bei può intervenire attraverso una Garanzia bancaria europea e con prestiti favorevoli agevolando i giovani agricoltori che intendano avviare un’attività nel settore agricolo. Il requisito richiesto ai giovani agricoltori è dimostrare di avere una qualifica o competenze di formazione professionale e presentare un “business plan” strutturato dell’investimento proposto. L’intervento della Bei potrà essere così complementare agli strumenti nazionali esistenti. Parallelamente bisogna facilitare l’attuazione delle misure per gli under 40 contenute nella Pac 2014-2020. Per quanto riguarda invece le misure per l’accesso alla terra, il documento italiano ritiene necessario prevedere strumenti che favoriscano l’acquisto di terreni agricoli da parte di giovani, anche in deroga alle attuali norme in materia di aiuti di Stato. La Presidenza Italiana propone infine un “erasmus” per i giovani agricoltori. L’obiettivo è quello di facilitare lo scambio di informazioni e di esperienze professionali tra le diverse realtà agricole europee. Il supporto sarebbe garantito dalle reti rurali nazionali e dalla rete rurale europea.
“Ho registrato grande attenzione da parte dei colleghi europei sul documento che abbiamo presentato - sottolinea il Ministro Martina - si tratta di misure fondamentali per sostenere il lavoro dei giovani agricoltori e per dare un futuro all’agricoltura europea. Sono soddisfatto perché anche gli altri Stati membri hanno compreso che la disoccupazione giovanile va contrastata mettendo in campo provvedimenti urgenti e straordinari. Nell’area dei 28 Paesi Ue, secondo i dati dello scorso maggio, circa 5 milioni di giovani non hanno un lavoro. L’ultimo censimento europeo in agricoltura del 2010 ci segnala inoltre che la percentuale di agricoltori under 35 era del 7,5%, a fronte di un 30% di over 65. Bisogna invertire la rotta e adottare provvedimenti per il ricambio generazionale, sia con un’iniziativa comune europea, ma anche attraverso interventi nei singoli Stati. Ci siamo già mossi a livello nazionale su questo aspetto - spiega il Ministro - adottando un piano giovani in 10 azioni: dalla concessione di mutui a tasso zero, alle detrazioni per l’affitto di terreni agricoli, agli sgravi fiscali di 1/3 della retribuzione lorda per la stabilizzazione di giovani under 35, alle deduzioni Irap al 50% per le assunzioni di giovani nelle regioni del Mezzogiorno, fino ai crediti di imposta per investire nell’innovazione, nelle reti di impresa e nell’e-commerce. Adesso - aggiunge il Ministro Martina - il nostro auspicio è che la Commissione europea recepisca l’orientamento del Consiglio e formuli una proposta concreta”.

Focus - Dai domini web del vino al regolamento del bio, il punto sui lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura della Presidenza Italiana dell’Ue
Contrarietà a riduzione budget Feaga 2015
In merito alla proposta della Commissione europea di modificare il budget 2015 attraverso una riduzione del Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), la discussione ha permesso alla Presidenza Italiana di definire una posizione unitaria da parte del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura. Questi ultimi hanno ritenuto che la proposta della Commissione non corrisponde alle necessità del settore agricolo, già provato dall’impatto dell’embargo deciso dalla Federazione Russa. “L’agricoltura europea - dichiara Martina - non può pagare due volte per le conseguenze dell’embargo russo. Per ribadire questo orientamento, espresso dal Consiglio, invierò una lettera al Presidente dell’Ecofin, affinché tenga conto della posizione dei Ministri dell’Agricoltura in sede di procedura di conciliazione in corso con il Parlamento europeo”.
Accordo su regolamento pesca in acque profonde
Sul tema pesca, con grande soddisfazione della Presidenza Italiana, è stato chiuso l’accordo politico relativo alle quote di pesca in acque profonde per il 2015/2016. “Siamo riusciti a chiudere un accordo non semplice - osserva il Ministro Martina - conciliando le sensibilità dei Paesi membri interessati e la necessità di preservare stock ittici vulnerabili, garantendo un risultato che è in linea con le indicazioni scientifiche e i criteri della nuova Politica comune della Pesca”.
Iniziative a tutela delle indicazioni geografiche del vino sul web
La Presidenza Italiana è nuovamente intervenuta sul tema dell’assegnazione dei domini internet da parte dell’Icann, insistendo con la Commissione affinché vengano assunte le opportune iniziative, compresa l’attivazione della procedura di “Indipendent review”, in relazione alla possibile attribuzione di dominio .wine e .vin al fine di assicurare la protezione delle indicazioni geografiche del vino.
Passi in avanti sul regolamento del biologico
Infine, il Consiglio ha anche consentito di compiere passi in avanti sulla riforma del regolamento biologico, oggetto di una dichiarazione da parte dei Paesi del gruppo di Visegrad. La Presidenza Italiana si è impegnata a integrare con tali contenuti la propria proposta di compromesso che verrà presentata al Consiglio di dicembre.

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