Un libro di piatti e non di tecniche, 133 ad essere precisi, raccontati affidandosi alle immagini, alla composizione, all’idea, perché dietro ognuno c’è un pensiero e l’ispirazione legata, di volta in volta, a un oggetto, un libro, un incontro, una situazione in cui la libertà di spirito non esclude il piacere del gioco: è “Gualtiero Marchesi Opere, Works”, il nuovo libro del decano della cucina italiana, e mentore di tanti chef stellati di oggi, con cui Marchesi prova a rimettere al centro il concetto di creatività. Di cui, negli ultimi tempi, si straparla, col risultato di pasticciare nel piatto, alla ricerca dell’effetto, scordando che il rispetto per la materia prima, per le mille forme che assume, è un fatto che riguarda sia la salute che l’estetica.
I 133 piatti che Gualtiero Marchesi presenta nel volume sono il catalogo di una vita nella quale lo chef 86enne ha sempre cercato di andare oltre il soddisfacimento dell’appetito, l’interesse o l’esibizione. Piatti che, spesso, sono nati dal lavoro in cucina, accanto ai giovani cuochi che si sono succeduti nel corso degli anni. L’amore per le arti e l’amicizia con molti artisti hanno guidato e alleviato il lavoro quotidiano del cuoco, riuscendo, forse, a trasformare il mestiere in un linguaggio che può essere accostato ad altri linguaggi artistici, come racconta “Gualtiero Marchesi Opere, Works”, che verrà presentato il 3 aprile alla Feltrinelli di Como, nella cornice dell’edizione n. 16 di Parolario, evento dedicato ai libri e alla cultura, di scena, dal 16 al 25 giugno, a Como (www.parolario.it).
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