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LA CURIOSITÀ

Un market place digitale che è anche una piazza virtuale: “101 vini, la Piazza dei Vini Italiani”

Un nuovo progetto che vuole unire “onland e online” fondato da 16 cantine (molte della galassia Farinetti) nel segno di una nuova socialità
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Market place digitale e piazza virtuale: ecco “101 vini, la Piazza dei Vini Italiani”

Un market place on line che è anche una piazza virtuale, un luogo di incontro digitale tra appassionati e professionisti del vino ma anche un negozio a distanza. Nella crescita del fenomeno e-commerce e nella ricerca di una nuova socialità da costruire, si inserisce la nascita di “101 Vini, la Piazza dei Vini Italiani”, che si ispira al “concetto profondamente italiano di piazza, dove, per antonomasia, si definisce la collettività”, e tenendo conto della continua evoluzione delle abitudini di acquisto, si propone di costruire una grande community digitale dedicata agli appassionati di vino, con target dai 25-55 anni, tra produttori, wine lovers, wine bar, ristorazione, hotel, enoteche, giornalisti del vino, associazioni del vino”, spiegano in una nota le 16 cantine fondatrici come Borgogno, Casa Eredi di Mirafiore, Fontanafredda, il Colombaio di Cencio, Le Vigne di Zamò e Serafini e Vidotto, tutte nelle galassia di Oscar Farinetti, tra Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Veneto, così come Carranco, dalla Sicilia, in partnership con Tornatore, e ancora, la siciliana Baglio di Grisi, Baron Longo dall'Alto Adige, Cascina Valle Asinari (Piemonte), Certosa di Belriguardo (Toscana), Fonzone (Campania), Marchesi Migliorati (Abruzzo), Ronco Belvedere (Friuli-Venezia Giulia), Tombolini (Marche) e Trullo di Noha (Puglia).
Un progetto che nasce “con l’intento di raccontare le eccellenze vitivinicole italiane ognuna con la propria identità (Comunità Onland) e il desiderio della stessa di allargarsi e di sfruttare le possibilità offerte da un mondo iperconnesso (Community Online) e dal suo valore aggiunto, “+1”. La comunità si trasforma così in una oiazza online e si ricrea nel mondo virtuale di 101 Vini, un luogo in cui enoteche, ristoranti e hotel possono raccontarsi e dove l’occasione di curiosare tra i segreti vitivinicoli tramandati da generazioni nelle diverse regioni italiane viene estesa ai milioni di wine lovers presenti sul web”. E così, sulla piattaforma, nella sezione “Piazza” si punta sulla condivisione di opinioni e contenuti tra i wine lovers che, come in un vero e proprio social network, si sviluppa attraverso le diverse esperienze proposte nei “luoghi connessi alla piazza” come cantine, locali, edicola e cinema. Chi vive la piazza di “101 Vini” può socializzare, acquistare, partecipare ad eventi (o proporli nel caso di produttori e locali) e prenotare un’esperienza (una visita in cantina, un tavolo al ristorante, camera di hotel, wine experience). Nella sezione “Bottega”, invece, è possibile consultare e acquistare oltre 170 vini italiani (di cui molti biologici e vegani). Alla base di “101 Vini” è stata redatta una costituzione che si sviluppa in 12 principi fondamentali (Libertà, Democrazia, Uguaglianza, Cultura, Biodiversità, Confronto, Divertimento, Ambiente, Patrimonio artistico, Verità, Pace, Rapporti umani).
“È attraverso la condivisone degli stessi valori che la comunità/community può crescere, infatti, facendo sì che i contatti online diventino relazioni onland. Allo stesso modo “101 Vini” inaugura un nuovo modo di fare business, nel quale la competenza Onland e il valore aggiunto del saper fare, vengono trasferite online”. “Ci immaginiamo un domani diverso - spiegano i fondatori - dove l’invenzione di internet prima e dell’intelligenza artificiale poi, non diventino un limite. Viviamo ancora in una società scollata, che da un lato prova con incentivi a rilanciare il mondo del lavoro e dall’altro con la tecnologia lo limita. 101 vini è un progetto volto ad unificare questi 2 mondi, dove l’online senza l’onland non può esistere. Siamo il primo portale ad avere 130 persone, nostri consiglieri ed esperti del settore, che operano su tutto il territorio nazionale, promuovendo in modo tradizionale questo nuovo mondo. Pensiamo che il primo che riuscirà a mettere in stretta correlazione questi due mondi vincerà la sfida del futuro”. Ed il tempo dirà se il progetto avrà successo.

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