Ogni anno la Champagne nelle settimane della vendemmia accoglie qualcosa come 100.000 lavoratori, che si riversano nel più grande e prestigioso territorio delle bollicine metodo classico del mondo enoico da ogni angolo del globo. Un vero e proprio esercito di vendemmiatori, fondamentali per portare in cantina le uve al momento giusto, che però, spesso e volentieri, di vino e di Champagne sanno ben poco. Difficile formare un tale esercito di lavoratori, che parlano lingue diverse e arrivano da Paesi e culture diverse. Ostacoli difficili da superare, ma che non hanno frenato l’agenzia di recruiting G2V, che ha lanciato una serie di podcast per trasmettere la cultura del vino ai vendemmiatori stagionali.
Come racconta il magazine francese “Vitisphere”, il podcast è prodotto in sei lingue, ed è accessibile attraverso un semplice QR Code, presente in tutti gli alberghi che ospitano i lavoratori, che arrivano “con scarsissime, se non nulle, conoscenze sullo Champagne”, come ha spiegato Sébastien Rigobert, direttore di G2V. “Ed è proprio a questo che abbiamo pensato quando abbiamo creato la serie di podcast “L’écho des vignes”, tre brevi capitoli (disponibili sul canale YouTube dell’azienda, ndr) della durata di 2 minuti e 30 secondi, accessibili su qualsiasi smartphone in sei lingue: francese, inglese, polacco, rumeno, turco e bulgaro”.
La puntata “Dall’uva al vino” racconta il ruolo chiave dei vendemmiatori, e spiega tutte le fasi della lavorazione dello Champagne. L’episodio “Conosci i tuoi diritti” elenca i diritti che la legge francese garantisce loro indipendentemente dalla nazionalità e dalla durata del contratto, e l’episodio “Salute e sicurezza” ricorda come prendersi cura di se stessi per evitare incidenti. “La diffusione dell’accesso a questi podcast è aumentata grazie a un QR Code stampato sui manifesti presenti nelle reception degli alberghi che ospitano i vendemmiatori, e oltre a rappresentare un semplice strumento di comunicazione, questo podcast costituisce un ulteriore mezzo con cui G2V contribuisce a promuovere un elevato livello di trasparenza sociale”, aggiunge Sébastien Rigobert.
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