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UN PROVVEDIMENTO A COSTO ZERO PER LO SVILUPPO DEL PAESE? TUTELARE IL PATRIMONIO DI SAPERI E SAPORI CUSTODITO DAI PUBBLICI ESERCIZI: LO PROPONE LA FIPE, CHE AFFIANCA LE IMPRESE BALNEARI NELLA QUESTIONE CANONI DEMANIALI E CHIEDE UNA “QUOTA GIOVANI”

“La crisi sta facendo danni ovunque, anche nel settore dei pubblici esercizi. Bisogna evitare di distruggere un patrimonio di saperi e sapori di cui il pubblico esercizio è depositario, e per questo protagonista nell’attrarre turisti italiani e stranieri. Questo è uno dei provvedimenti a costo zero per lo sviluppo del Paese”. E’ il messaggio della Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi dagli stati generali di Confcommercio “Anzitutto Italia”, di scena ieri a Milano, nel rivendicare misure urgenti per lo sviluppo del Paese, del settore e soprattutto dei giovani, affiancando le imprese balneari nella questione canoni demaniali e chiedendo una “quota giovani”.

In particolare, Fipe affianca le imprese balneari nel richiedere una deroga alla direttiva servizi: oltre 20.000 imprese aspettano una regolamentazione giusta dei canoni demaniali, ripianando canoni inadeguati, ma con equilibri più giusti nella nuova disciplina con l’introduzione delle gare pubbliche per il rilascio delle concessioni demaniali. Ma c’è anche la questione giovanile, perché, dice la Fipe, “non si può creare una generazione di “senza futuro”.

E’ difficile impostare una famiglia se non si ha certezza del proprio ruolo nella vita. Perché non pensare a una “quota giovani” così come si pensa alle quote rosa o alle liste speciali? L’Italia - conclude Fipe - ha bisogno dei giovani, della loro freschezza mentale, della loro vivacità, della loro motivazione e genialità”.

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