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“UN PROVVEDIMENTO URGENTE PER LE AGEVOLAZIONI PREVIDENZIALI PER MONTAGNA E AREE SVANTAGGIATE. A RISCHIO LA TENUTA DELLE IMPRESE AGRICOLE E L’OCCUPAZIONE”. LO CHIEDE CONFAGRICOLTURA PER FRONTEGGIARE L’AUMENTO DELLA PRESSIONE CONTRIBUTIVA DELLE IMPRESE

“Un provvedimento di urgenza per le agevolazioni previdenziali per montagna e aree svantaggiate. A rischio la tenuta delle imprese agricole e l’occupazione”. E' la richiesta di Confagricoltura, che ha fatto il punto sulla difficile congiuntura del settore agricolo, per il differimento del termine di scadenza delle agevolazioni previdenziali, scadute il 31 luglio, sottolineando come “la mancata conferma delle agevolazioni sta comportando un notevole incremento della pressione contributiva con un maggior onere annuo complessivo a carico delle imprese agricole di oltre 200 milioni di euro”, concentrati soprattutto nelle grandi regioni del mezzogiorno: dalla Puglia (65 milioni di euro) alla Sicilia (58 milioni), fino alla Campania (27 milioni) e alla Calabria (24 milioni). Ma non è esente da sensibili incrementi dei costi previdenziali anche il Centro-Nord, dalla Toscana (quasi 19 milioni) al Lazio (10 milioni), dalla Lombardia (quasi 6 milioni) alle Marche (4,3 milioni), dall’Umbria (4,1 milioni) al Veneto (oltre 4 milioni), fino al Piemonte (quasi 4 milioni) e al Trentino Alto Adige (quasi 3 milioni).

Per Confagricoltura “gli effetti economici della mancata proroga delle agevolazioni saranno concretamente avvertiti dai datori di lavoro agricolo che occupano operai il 16 marzo 2011, quando scadrà il termine di pagamento dei contributi relativi alla manodopera occupata nel terzo trimestre 2010. I datori di lavoro che occupano impiegati, quadri e dirigenti sono stati chiamati a pagare i maggiori oneri già lo scorso 16 settembre”, motivo per cui un provvedimento del genere, sccondo Confagricoltura, consentirebbe alle imprese agricole di recuperare redditività e favorire l’occupazione, cresciuta nel secondo trimestre del 2010 di 57.000 unità (+6,7%), periodo in cui erano ancora in vigore le agevolazioni, senza le quali c’è il rischio di una “preoccupante inversione di tendenza già a partire dal terzo trimestre 2010”.

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