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UN TETTO AGLI AIUTI DIRETTI CHE L’UE VERSA AGLI AGRICOLTORI: E’ LA PROPOSTA DEL COMMISSARIO EUROPEO ALL’AGRICOLTURA DACIAN CIOLOS, CHE PUNTA L’ATTENZIONE SULLE AZIENDE CON UN NUMERO ELEVATO DI DIPENDENTI

Un tetto agli aiuti diretti che l’Ue versa agli agricoltori, puntando l’attenzione sulle aziende con un numero elevato, questa la proposta di riforma della politica agricola comune - Pac - a partire dal 2013 che il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, presenterà il 17 novembre, per la terza volta, a Bruxelles. Ciolos punta ad una riforma all’insegna della trasparenza e dell’equità, che destini gli aiuti finanziari solo agli agricoltori attivi, per poter meglio sostenere il loro reddito che è mediamente del 40% inferiore a quello delle altre categorie socio-economiche.

Saranno tre le opzioni suggerite ai 27 Stati membri, mantenere lo status quo con qualche adattamento, liberalizzare completamente la Pac, oppure modernizzarla in profondità: proprio l’ultima opzione verrà sostenuta da Bruxelles, affinché la riforma rifletta l’evoluzione dell’agricoltura e la aiuti a raccoglierne le sfide, ossia continuare a produrre alimenti sani e di qualità, utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali e mantenere la produzione agricola su tutto il territorio europeo. A tutte queste sfide si propone di rispondere il documento di Ciolos, proponendo in linea generale una Pac più equa e trasparente, che abbandoni i criteri storici per il calcolo degli aiuti utilizzando criteri oggettivi che prendono in considerazione il contesto socio-economico e ambientale, ma assicurando un periodo di transizione sufficiente per evitare cambiamenti troppo brutali che potrebbero avere conseguenze negative, puntando a limitare i guadagni e le perdite di ogni Stato membro. Sul fronte economico la proposta è di intervenire a sostegno del reddito agricolo, per assicurare l’occupazione e l’approvvigionamento alimentare oltre ad introdurre strumenti specifici che risolvano l’annoso problema dell’eccessiva volatilità dei prezzi, che si traduce in una problematica volatilità dei redditi: la soluzione prospettata è quella di aprire a sistemi assicurativi co-finanziati nell’ambito dello sviluppo rurale. Sul fronte ambientale invece si cercherà di rendere maggiormente visibile l’azione positiva dell’agricoltura, che la Pac può remunerare sia tramite un aiuto compensativo ambientale obbligatorio mirato ad una serie di misura che l’agricoltore può attuare nei campi, sia tramite azioni trasversali nel mondo rurale.

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