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“Un vino non si gusta solo con le papille, ma anche con le pupille”, e per questo la Toscana ha deciso di ospitare, per l’Expo 2015, 100 sommelier cinesi per far conoscere loro non solo il meglio dell’enologia, ma anche i territori di produzione

Il miglior modo per far conoscere e apprezzare i vini toscani non è solo quello di berli ma anche scoprire i luoghi e la cultura da cui provengono, e i produttori che li hanno creati. La prima ad esserne convinta è la Regione Toscana che, approfittando dell’Expo 2015, ospiterà tra i 60 e 100 sommelier cinesi, portandoli a conoscere i territori del vino toscano. A darne notizia è stato l’Assessore all’Agricoltura, con delega all’Expo, Gianni Salvadori, insieme al vice direttore di Toscana Promozione, Silvia Burzagli, per l’avvio delle “Anteprime di Toscana”.
“In funzione di Expo2015 ospiteremo tra i 60 e i 100 sommelier cinesi e li porteremo a conoscere - ha spiegato l’assessore Salvadori - i vini toscani e la Toscana. A questi sommelier faremo conoscere i nostri vini direttamente dove sono prodotti e per fargli gustare non solo con le papille ma anche con le pupille”.
A spiegare ancor più nel dettaglio l’iniziativa è stata Silvia Burzagli, vice direttore di Toscana Promozione, che ha sottolineato come l’idea sia “un progetto che abbiamo sollecitato, pensato e sviluppato insieme a Padiglione Italia di Expo. Per 15 giorni porteremo questi sommelier a Milano a fare un periodo di formazione generale sul tema del vino italiano e come Toscana abbiamo presentato un apposito itinerario di una settimana in cui li ospiteremo in collaborazione con i consorzi e le aziende”.
“Il miglior modo per entrare con i nostri prodotti in questi mercati - ha aggiunto Burzagli - è insegnare ai sommelier che poi introducono e presentano ai consumatori il vino, la differenze e l’intreccio, ma anche la qualità di tutte le nostre denominazioni. Metteremo in campo l’esperienza che abbiamo consolidato negli anni con “Buy Wine”, portando e accompagnando i sommelier in tutti i nostri territori”.
In avvio di “Anteprime”, sono stati comunicati anche le cifre sul vino toscano nel 2014: un anno molto positivo, è stato spiegato, per l’enologia toscana che ha visto tornare la produzione ai livelli record del 2009, raggiungendo i 2,8 milioni di ettolitri di cui il 95% destinati a vini Dop e Igp. Segnali positivi sono arrivati proprio dall’export che, nei primi 9 mesi 2014, è cresciuto del 1,8% e che potrebbe raggiungere, secondo le stime di Toscana Promozione, i 760 milioni di euro su base annua.
“La Toscana - ha detto l’assessore Salvadori - è un vero e proprio “gioiello enologico” conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, possiede una straordinaria ricchezza di vini, dalle differenti caratteristiche e molteplici denominazioni di origine. La storia del vino toscano si perde nei secoli e la Toscana rappresenta un unicum di qualità e tradizione enologica impareggiabile a livello mondiale”.
“Ogni nostro vino - ha proseguito l’assessore - è un perfetto ambasciatore del “buon vivere toscano”, che significa grande qualità agroalimentare, deliziosa gastronomia, perfetto legame con il territorio, una storia millenaria e l’esaltazione della bellezza, dell’“arte della cultura”.
“Il vino - ha ribadito Burzagli - è “un testimonial sempre più apprezzato anche in Paesi una volta molto lontani: se il nostro export rimane più o meno stabile sulle piazze storiche (Nord America e Europa) e nei Bric, si iniziano a rilevare dei piccoli exploit in mercati “nuovi” come Australia (+43,7%), Messico (+35%) o Corea del Sud (+109%). Si tratta di aree dove, sia in valore che in quantità, le esportazioni sono ancora contenute ma è comunque un segnale positivo per il futuro delle nostre esportazioni”. “Il successo dell’enologia toscana nel mondo è trainato, in primo luogo, dai vini Dop che rappresentano oltre il 70% dell’export regionale di vini in valore e che, nei primi 9 mesi 2014 (gennaio-settembre), hanno fatto registrare un incremento nelle esportazioni del 4,1% in valore, attestandosi ampiamente sopra quota 382 milioni di euro, e del +0.7% in quantità. Aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d’origine: Europa (176 milioni di euro) e America settentrionale (162,5 milioni) con incrementi, rispettivamente, del 5.3% e del +3,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

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