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Una filiera della carne che guardi di più alla salute degli animali, per eliminare l’uso di antibiotici e contribuire a combattere “antibiotico resistenza” che molte persone stanno sviluppando. È l’obiettivo del progetto “Alleviamo la salute” di Coop

Non Solo Vino
La campagna Coop per una filiera della carne senza antibiotici

Costruire una filiera della carne che guardi di più alla salute degli animali negli allevamenti, in mondo che abbiamo meno bisogno di essere curati e diminuendo l’uso di antibiotici, anche per contribuire a far fronte ad un problema sanitario di livello mondiale, come la crescente “antibiotico resistenza” che molte persone stanno sviluppando. È l’obiettivo del nuovo progetto “Alleviamo la salute” di Coop Italia, leader della gdo in Italia che coinvolgerà 1.600 allevamenti, presentata oggi al Ministero delle Politiche Agricole.

“Gli stessi allevamenti da cui provengono le filiere di carne a marchio Coop - spiega una nota - interessate da un processo complesso e che andrà avanti per step successivi provocando una vera e propria rivoluzione gestionale su larga scala”. Sullo sfondo, come detto, “la denuncia del problema dell’“antibiotico resistenza” che mina la salute delle persone e degli animali: vi sono previsioni che stimano un aumento della mortalità nel mondo dalle attuali 700.000 a 10 milioni di persone nel 2050. Per questo motivo tutti gli Enti internazionali a partire dalla stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), oltre ai Ministeri italiani competenti, hanno da tempo lanciato l’allarme riguardo la necessità di ridurre l’abuso e l’uso non corretto degli antibiotici negli allevamenti di animali da reddito per preservare la salute pubblica”.

“Occorre partire dagli allevamenti - spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia- perché generando un’azione virtuosa su questi si arriva a prodotti migliori a scaffale e conseguentemente al consumatore. È un’azione che procederà per step, ma come Coop partiamo avvantaggiati perché abbiamo sempre riposto grande attenzione alla qualità delle filiere zootecniche”.

Da anni Coop , infatti, collabora con le principali organizzazioni che si occupano di benessere animale come Lav e Ciwf (Compassion In World Farming), la massima organizzazione internazionale impegnata sul tema, da cui Coop ha ottenuto nel 2010 un riconoscimento per aver deciso di vendere solo uova di galline allevate a terra estendendo a tutto l’assortimento quanto aveva già fatto nel 2003 per le proprie uova a marchio.
La più recente azione di Coop in quest’ambito è la richiesta avanzata a gennaio 2017 ai propri fornitori di installare telecamere negli allevamenti e nei macelli, una prassi che è già in uso peraltro in alcuni allevamenti in Italia ed è comune all’estero. Senza dimenticare la scelta no-ogm di Coop sull’alimentazione delle filiere animali che in termini di maggiori costi di controlli e di certificazione vale oltre 13 milioni di euro ogni anno.

“Ora alziamo ulteriormente l’asticella - aggiunge Pedroni - selezionando i partner migliori per l’attuazione delle buone pratiche. La nostra è un’azione volontaria che ci pone a fianco delle istituzioni sensibili al tema, consapevoli della grande attenzione che c’è tra i cittadini, rispetto alla quale riteniamo sia necessario garantire un’offerta trasparente in linea con la missione di Coop. Favoriremo le buone pratiche di allevamento basate sul benessere animale e su metodologie innovative di gestione degli allevamenti; garantiremo che l’uso degli antibiotici negli allevamenti sia ridotto e limitato ai casi di necessità, eviteremo l’uso degli antibiotici più critici impiegati nelle cure per l’uomo. Lo scopo è di contribuire a ridurre l’antibiotico-resistenza per mantenere l’efficacia delle cure mediche sulle persone”.

La forte attenzione ai processi di filiera che Coop ha sempre avuto aiuta a realizzare questa impegnativa scelta oggi ufficializzata: “la politica di Coop è sempre stata quella di avere al suo fianco fornitori consapevoli e coinvolti in processi produttivi e gestionali rigorosi, sono loro i nostri primi alleati”, puntualizza Maura Latini, dg Coop Italia.

I primi risultati di questo impegno sono già arrivati a scaffale; non si tratta di pochi prodotti simbolici, ma di intere linee di prodotto che grazie a Coop, prima azienda della moderna distribuzione in Italia e al tempo stesso organizzazione di consumatori forte di oltre 8 milioni e mezzo di soci, si diffonderanno in tutta la rete di 1.100 punti vendita in Italia. La nuova etichetta “Allevato senza uso di antibiotici” è presente da alcuni mesi sulle confezioni di faraona, cappone, gran gallo, galletto livornese e pollo all’aperto “Fior Fiore Coop” (per una produzione pari a 2 milioni di capi annui): si tratta di razze a lento accrescimento, allevate a terra secondo standard molto rigorosi in termini di benessere animale e di bio-sicurezza e più resistenti a patologie che potrebbero comportare il ricorso all’uso di antibiotici. A giorni debutterà la nuova linea di pollo Coop “Allevato senza uso di antibiotici” (si stimano a regime più di 10 milioni di capi coinvolti), a giugno sarà la volta delle uova da galline allevate a terra senza l’impiego di antibiotici (2 referenze, le galline coinvolte sono circa 1 milione e 300.000 in un anno) e in gastronomia il pollo Fior Fiore (stima a regime 1 milione di polli annui). L’impegno comunque è di lunga scadenza, imponente - complessivamente stiamo già parlando di più di 14 milioni di animali coinvolti ogni anno - e non si limita al pollame; le prossime filiere coinvolte saranno il bovino e il suino.

Non è possibile né vietare, né superare completamente l’uso degli antibiotici nell’allevamento perché la cura dell’animale è una priorità, ma lo si può ridurre in modo drastico a favore della salute delle persone.

“La nostra - continua Stefano Bassi, Presidente Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) - è una campagna contro l’antibiotico resistenza e al tempo stesso una campagna di trasparenza che permetterà a chi vuole consumare carne di avere tutti gli elementi per scegliere. In quest’ottica stiamo lavorando per creare già dai prossimi mesi un circuito di “Allevamenti Aperti” che i soci Coop potranno visitare”.

Una Coop che, ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, “è sempre stata al fianco delle azioni virtuose promosse dal Governo, supportandole e in alcuni casi anticipandole, e che invita tutti a misurarsi con scatti di evoluzione in avanti”.

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