Il vino, ricchezza diffusa dal Nord al Sud d’Italia, ed il tartufo bianco, il più prezioso frutto del bosco, che in Italia ha le sue patrie d’elezione, da Alba in primis, ma anche Acqualagna, nelle Marche, o San Miniato, le Crete Senesi e San Giovanni d’Asso (che fa parte di Montalcino, terra del grande Brunello) in Toscana, solo per citarne alcune, da sempre alleati sulla tavola degli appassionati buongustai, ora fanno squadra anche formalmente, per crescere in Italia e all’estero.
Perchè se già esistono grandi eventi che uniscono di fatto vino e tartufo, su tutti l’Asta Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, di scena ogni anno nei giorni della Fiera del Tartufo Bianco di Alba, ormai evento di caratura mondiale, con i tartufi migliori abbinati ai grandi vini delle Langhe, ora si va oltre. È un “patto universale per il made in Italy: tartufo e vino alfieri dell’Italia nel mondo”, quello firmato dall’Accademia Italiana del Tartufo e dall’Ais Associazione Italiana Sommelier, a Roma in Cia-Agricoltori Italiani, un protocollo che finirà, a stretto giro, al Ministero degli Affari Esteri, come testimonia la presenza del Sottosegretario Manlio Di Stefano. Un patto che guarda al grande appuntamento mondiale di Expo 2020, a Dubai (dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, dove sono attesi 25 milioni di visitatori), ma anche, ovviamente, all’Italia: tra i primi obiettivi, la creazione di una rete dei “ristoranti del tartufo” che possa esprimere il connubio di queste due eccellenze, coinvolgendo la filiera della ristorazione, ovviamente, ma anche del turismo, creando un alleanza vino-tartufo con con strategie di sviluppo culturale e di marketing territoriale.
“È un patto per il made in Italy che narra bellezza, due istituzioni illuminate, che sanno regalare stile e cultura a tavola - ha commentato Giuseppe Cristini, presidente dell’Accademia del Tartufo.
“L’Ais ha accolto con convinzione la proposta di questo protocollo per il contributo che il mondo dei sommelier può dare nel racconto del territorio e di chi lo anima - ha affermato Antonello Maietta, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais) - questo connubio nasce nel rispetto dell’ambiente e della salvaguardia della biodiversità in linea con il messaggio che la nostra organizzazione vuole dare in vista della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e delll’Olio, in programma il prossimo 9 maggio, che sarà dedicata proprio al tema della biodiversità”.
“Il tartufo ormai in Italia c’è sempre, con varietà e carature differenti, si può andare da migliaia di euro al chilo per quello bianco di Alba, a poche centinaia di euro per lo scorzone, quindi tutti se lo possono permette qualche volta, visto che si consuma a grammi. E poi vigna e tartufo - ha aggiunto Maietta a WineNews - hanno in comune il presidio attivo dei luoghi, il cavatore è la sentinella del bosco, i vignaioli del vigneto, hanno un ruolo attivo nella difesa del territorio. A Dubai tartufo e vino saranno al centro del made in Italy, con tanti eventi, degustazioni e così via, e per la rete dei ristoranti del tartufo in Italia c’è già la disponibilità di tanti chef”.
“Questo protocollo d’intesa promuove due eccellenze del made in Italy, tartufo e vino, che ben rappresentano la grande biodiversità dell’agroalimentare tricolore. Non sono soltanto due testimonial dell’enogastronomia nazionale, conosciuti e amati in tutto il mondo, ma simboleggiano anche gli elementi portanti del bosco e del vigneto, protagonisti della storia del nostro territorio e della maestosità del paesaggio agrario”, ha chiuso il presidente di Cia- Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.
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